Hanno risposto presente le associazioni di Figline e Incisa che stamattina, raccogliendo l’invito del sindaco Mugnai e dell’assessore Cellai, si sono riunite nella sala consiliare del municipio figlinese per fare insieme il punto sulla situazione dell’ospedale Serristori e concordare la prossima azione da portare avanti in sua difesa.
“Ringraziamo Avis, Avo, Calcit, Circolo Fanin, Comitato Salvare il Serristori, Croce Azzurra, Croce rossa, Fratres, Il Sorriso di Enrico, Insieme per il Serristori e Misericordia per aver aderito al nostro invito e aver preso parola stamani, in maniera estremamente costruttiva – commentano la Sindaca Mugnai e l’assessore Cellai -. Alla luce delle ultime decisioni dell’Ausl, che da un lato confermano la volontà di riattivare il Pronto soccorso h24 e dall’altro trasformano la Medicina A in area di sorveglianza zona tamponi (a cui devono essere sottoposti tutti i pazienti in attesa di ricovero, come da ordinanza regionale), crediamo sia impensabile sostenere questo doppio binario di azione, che non tutela in nessun modo la salute dei nostri cittadini ma, anzi, crea disagio e incertezza sulla reale possibilità di fruire di un servizio efficiente nel nostro presidio ospedaliero”.
“Si tratta dell’ennesimo inaccettabile indebolimento del nostro presidio sanitario, verso il quale esprimiamo totale dissenso – aggiungono il sindaco e l’assessore – Insieme alle realtà incontrate stamani e impegnate nel settore sociosanitario territoriale continuiamo il dialogo e l’alleanza e scriveremo una lettera congiunta da indirizzare a Regione e Asl, perché chiariscano definitivamente le loro intenzioni sul futuro del Serristori dal momento che, a fronte degli investimenti già effettuati dal punto di vista occupazionale in ambito regionale e di risorse europee in arrivo per il settore sanitario, non abbiamo ancora ricevuto rassicurazioni su quante di queste risorse umane ed economiche saranno destinate al nostro ospedale”.
“Infine è nostra intenzione interessare anche il Governo, e in particolare il Ministero della Salute, dal momento che ha riconosciuto l’importanza fondamentale che i presidi territoriali come il nostro hanno svolto durante il picco emergenziale e che ne ha sottolineato il ruolo centrale sia come strumento di prevenzione che di supporto in ambito sociosanitario” concludono Mugnai e Cellai.