Truffatori ancora sotto la lente d’ingrandimento dei carabinieri della compagnia di San Giovanni Valdarno. I militari dell’Arma hanno sventato un raggiro online effettuato con la tecnica dello ‘smishing’ e un traffico di assegni, due operazioni distinte che hanno portato alla denuncia in stato libertà di due soggetti. Ma procediamo con ordine.
Il primo intervento ha visto impegnati i carabinieri della stazione di Loro Ciuffenna, che hanno portato a compimento in breve tempo un’indagine incentrata alla manipolazione dei servizi di home-banking. Vittima del raggiro un giovane imprenditore residente proprio a Loro, che si è accorto che l’app utilizzata per la gestione del servizio installata sullo smartphone non funzionava più. Dopo pochi minuti l’uomo ha ricevuto la telefonata di un soggetto presentatosi come un operatore del servizio clienti della banca e che, con una parlantina convincente, è riuscito a carpire la fiducia del giovane annunciandogli che di lì a poco avrebbe ricevuto un sms contenente tutte le indicazioni per risolvere il malfunzionamento.
In realtà era tutto predisposto per una truffa organizzata con il sistema dello ‘smishing’ che prevede l’utilizzo di messaggi contenenti spesso dei link malevoli che servono appunto per sottrarre le credenziali dei servizi di home banking. Questo infatti è quanto accaduto anche alla vittima, che nelle ore successive ha visto predisporre dal proprio conto corrente un bonifico di quasi 8mila euro, fortunatamente bloccato per tempo. Capito di essere stato raggirato, il giovane ha denunciato i fatti ai carabinieri che, con una serie di accertamenti bancari ed elettronici, sono riusciti a risalire all’identità del truffatore: un pregiudicato pugliese gravato da svariati precedenti specifici, deferito in stato di libertà alla Procura di Arezzo.
Il secondo episodio ha visto operare i carabinieri della stazione di Terranuova Bracciolini, che hanno smascherato il meccanismo fraudolento architettato da una donna, abitante in Valdarno e gravata anch’essa da diversi precedenti di polizia specifici. Le indagini hanno permesso di appurare come il soggetto avesse denunciato in più occasioni lo smarrimento e la successiva presentazione all’incasso presso vari istituti bancari, di quattro assegni. In realtà gli assegni erano stati emessi dalla stessa donna in favore di varie società come corrispettivo di pagamento per beni e servizi e successivamente denunciati in maniera fraudolenta come smarriti per evitare le conseguenze derivanti dall’emissione di assegni a vuoto.
La “disavventura” della donna ha insospettito i carabinieri, che hanno deciso così di approfondire la questione e mettendo in luce il circuito truffaldino. La signora, smascherata, è stata così denunciata in stato di libertà alla Procura di Arezzo per calunnia e truffa.