È stata fatta letteralmente luce sul caso di Domenico, il pensionato ottantenne di Terranuova Bracciolini che, insieme alla sorella, aveva subito il passaggio a un nuovo fornitore (sconosciuto) di energia elettrica con conseguente riduzione della potenza dell’utenza. A denunciare l’episodio è stata la Federconsumatori di Arezzo che oggi fa chiarezza su quanto accaduto.
“Il gestore Olimpia Srl – spiega Ferrari– ci ha comunicato di aver provveduto a chiedere a E-Distribuzione il ripristino della normale potenza elettrica; di aver annullato tutte le fatture emesse a nome del pensionato e mai consegnate; di ripristinare l’originario contratto che lo stesso utente aveva sottoscritto con Sorgenia e che a sua insaputa, era stato annullato per essere passato a un non meglio precisato Banco Energia, Olimpia Srl- Sinergy Luce Gas. Dopo giorni di sofferenze l’intervento di Federconsumatori Arezzo ha reso parziale giustizia a questa famiglia”.
“La nostra azione – ricorda Pietro Ferrari, responsabile organizzativo Federcosumatori Arezzo – ha raggiunto l’obiettivo e cioè il ripristino della normale potenza elettrica che era stata drasticamente abbassata senza che l’anziano utente avesse accettato il cambio di gestore, senza che avesse ricevuto non solo un sollecito di pagamento ma nemmeno una bolletta”. Dunque tutti soddisfatti, a partire dal signor Domenico, la sua famiglia e anche l’ente aretino dei consumatori che però aggiunge di non considerare “quanto avvenuto a Terranuova un semplice incidente di percorso ma la spia di una sistema che non funziona. Abbiamo quindi chiesto a Olimpia Srl e a Banco Energia di fornirci copia del contratto e/o della registrazione telefonica che ha dato origine a questo contratto fantasma e soprattutto abbiamo chiesto che fornissero informazione su come e chi avesse fornito i dati personali e il POD del cliente, dati indispensabili per provvedere al cambio di fornitore”.
Secondo Federconsumatori “siamo chiaramente di fronte a soggetti che operano in un mercato nel quale norme piene di falle permettono a venditori spregiudicati di agire in forma scorretta se non truffaldina. Possono impunemente attingere a banche dati in barba alle norme sulla privacy, ma l’utente che come in questo caso al quale viene staccata la corrente, non può conoscere se non tramite lo sportello del consumatore presso ARERA (quando funziona), chi sia il venditore che si è impossessato del contratto”.
Pietro Ferrari annuncia le prossime mosse di Federconsumatori: “continueremo la nostra battaglia per cambiare una normativa che in vista della scadenza del mercato di maggior tutela determinerà un caos generale le cui ripercussioni ricadranno interamente sulle persone e sulle famiglie. Abbiamo per questo già segnalato alle Autorità Garanti la Regolazione del Mercato e all’Autorità Garante per la Protezione dei dati Personali nonché ARERA queste due aziende e stiamo predisponendo un esposto/querela alla Procura della Repubblica di Arezzo perché secondo la nostra Associazione sono ravvisabili comportamenti di rilevanza penale quale è quello di interruzione di pubblico servizio e di appropriazione fraudolenta di dati personali. Nei prossimi giorni faremo richiesta di incontro a tutti i parlamentari eletti nella circoscrizione aretina per sottoporgli le nostre osservazioni e per chiedere che nei primi atti parlamentari dopo la costituzione del Governo, vengano presentate proposte di modifica della normativa vigente”.