È in fase avanzata la trattativa per l’acquisto del sito dell’ex stabilimento Bekaert di Figline da parte di un soggetto industriale. Questo è quanto emerso oggi pomeriggio nell’incontro tenutosi presso la sede della presidenza della Regione Toscana tra sindacati e istituzioni. Trovano dunque conferma le indiscrezioni che vedevano un gruppo industriale, di cui ancora non è stato reso noto il nome, interessato a rilevare l’area e la fabbrica di via Petrarca.
Le parti hanno già firmato il preliminare per l’acquisto del sito come spiegato dal sindaco di Figline e Incisa Giulia Mugnai al termine dell’incontro, una notizia molto importante e “da accogliersi con cauto ottimismo”. “In questi anni diversi sono stati i soggetti venuti a interessarsi allo stabilimento, alcuni che hanno effettuato sopralluoghi altri che hanno acquisito mappe e estratti catastali, ma mai si era arrivati a un punto della trattativa tra privati che portasse alla firma di un preliminare – aggiunge il sindaco – Questo è sicuramente un elemento importante perché c’è la speranza concreta di veder ripartire il sito industriale”.
Mugnai sottolinea come da sempre l’amministrazione comunale di Figline e Incisa chieda che l’area Bekaert venga reindustrializzata, affinché “non rimanesse un cimitero di cemento in mezzo alla città e che il sito industriale non fosse lasciato all’abbandono come avvenuto in questi mesi. Oggi sappiamo che un soggetto industriale si siederà al tavolo e sarà importante chiedere il piano industriale e quanti posti di lavoro torneranno ad essere generati nel nuovo sito produttivo. Però il preliminare firmato significa che è stato fatto un importante passo in avanti e speriamo che finalmente questo possa significare dare una risposta in termini occupazionali a quei lavoratori che sono ancora in carico ai centri dell’impiego, ma anche un luogo di ritrovato sviluppo per tutto il Valdarno perché lo stabilimento ha rappresentato un colpo importante a tutto il territorio. Noi come Comune abbiamo fortemente voluto che il sito rimanesse a destinazione industriale e artigianale affinché lì si tornasse a lavorare, a generare sviluppo economico ecco con la firma di un preliminare facciamo un passo avanti importante – conclude il sindaco di Figline e Incisa – per garantire al Valdarno un futuro”.
Una notizia quella data al tavolo di oggi pomeriggio dalla Regione che la Fim Cisl accoglie “in modo estremamente positivo”. “Un punto di svolta decisivo, che da sempre la nostra organizzazione ha ricercato e auspicato, non smettendo mai di tenere relazioni utili e necessarie per risolvere una delle vertenze più complicate degli ultimi anni – commentano Fabio Franchi, segretario generale Cisl Firenze Prato, Francesco Daiazzi e Gino Turrini (Fim Cisl) – La comunicazione che abbiamo ricevuto oggi è di rilevanza e di speranza per tutto il territorio del Valdarno. Sono quasi un centinaio i lavoratori ex Bekaert ancora in Naspi o senza un ammortizzatore sociale, lavoratori e famiglie che in questi anni hanno lottato e sofferto per la perdita del proprio lavoro”.
A tal proposito, i rappresentanti della Cisl ricordano come lo scorso 22 maggio insieme a Cgil e Uil sia stato firmato un protocollo per l’occupazione del Valdarno che ha preso spunto dalla vertenza Bekaert, un documento condiviso con Regione, Comuni e le associazioni datoriali; dunque la ripartenza di un’attività lavorativa nel sito di Figline “dovrà vedere l’applicazione proprio di quel testo”. “Inoltre si metterebbe fine ad un degrado ambientale che molto preoccupava noi e tutti i cittadini circa le condizioni dell’area. Con il passare del tempo si concretizzava sempre più la possibilità di trovarsi un ecomostro, proprio alle porte di Figline e Incisa Valdarno – concludono Franchi, Diazzi e Turrini – Aspettiamo di poter confrontarci con la nuova proprietà e di poter valutare un piano industriale e occupazionale, chiedendo alla Regione di continuare a farsi da garante su questo percorso”.
Prime reazioni anche in casa Fiom, che spiega come “potremmo essere di fronte al secondo progetto industriale realmente sostenibile presentato per il rilancio della Bekaert, dopo la cooperativa dei lavoratori, fatta fallire dalla politica locale e nazionale e dalle altre organizzazioni sindacali. Oggi dobbiamo dare una risposta occupazionale che garantisca il bacino originario dei 318 lavoratori ex Bekaert, rilanciando l’occupazione nel Valdarno e dando seguito al Protocollo di maggio, anche per sanare la ferita dell’accordo sui licenziamenti del Febbraio 2021, che come Fiom non firmammo. Siamo in attesa delle prossime convocazioni per entrare nel merito del progetto – concludono i rappresentanti Fiom – coerenti con quanto abbiamo sempre detto dall’inizio della vertenza”.