“Se sono qui è per ringraziarvi moltissimo e per dire che il cinema italiano ha ancora molto da dire, ha ancora un suo senso: non diffidate del cinema italiano”. È con queste parole che Pupi Avati ha salutato il pubblico del cinema teatro Masaccio di San Giovanni, in occasione della serata conclusiva della 41° edizione del ValdarnoCinema Film Festival. Al celebre regista e sceneggiatore italiano è stato consegnato il Premio Marzocco alla Carriera, riconoscimento per quasi sessant’anni di cinema da parte del maestro bolognese.
Per Avati è stata una sorta di chiusura del cerchio quella di stasera al ValdarnoCinema: trentasette anni fa aveva preso parte al festival con “Regalo di Natale”, film del 1986 con protagonista Diego Abatantuono. “Un film fortunato e l’affetto di allora qui dentro era questo, non è cambiato nulla” ha dichiarato il regista, ricevendo gli applausi e una standing ovation da parte del pubblico in sala.
Per quanto riguarda le premiazioni di film e attori, è “Vera” di Tizza Covi e Rainer Frimmel – storia di Vera Gemma, una donna che vive all’ombra del suo famoso padre – ad aggiudicarsi il Premio Marzocco per il miglior film del 41° ValdarnoCinema Film Festival. Il premio è stato assegnato dalla giuria composta dal responsabile del Centro Studi-Archivio Pier Paolo Pasolini della Cineteca di Bologna Roberto Chiesi, la critica cinematografica Caterina Liverani e dal produttore ed esperto di virtual reality Omar Rashid. Il premio Marzocco per il miglior film cortometraggio in assoluto è andato a “An Irish Goodbye”, di Tom Berkley e Ross White, una black comedy che segue il ricongiungimento dei fratelli dopo la prematura morte della madre. Come si legge nella motivazione della giuria: “perché condensa in poco più di venti minuti l’essenza del cinema contemporaneo, toccando dalla commedia al dramma sociale, rimanendo sempre in perfetto equilibrio”.
La giuria ha inoltre assegnato i seguenti premi: una menzione speciale a “Doppio Passo” di Lorenzo Borghini “perché attraverso una storia che ha sfumature noir riesce anche a inquadrare una condizione di fragilità, di aleatorietà che è tipica dell’Italia di oggi”. Il Premio “Amedeo Fabbri” alla miglior interpretazione maschile a Denis Ménochet per il film “Les Survivants” di Guillaume Renusson per il rigore espressivo e l’intensità con cui ha incarnato il personaggio di Samuel, suggerendo con la forza degli sguardi e l’energia del corpo i dilemmi che lo tormentano inizialmente e la determinazione con cui poi decide di rischiare la vita per il rispetto dei valori umanitari; il Premio “Amedeo Fabbri” alla miglior interpretazione femminile a Elena Gigliotti, protagonista de “L’invenzione della neve”, per l’incredibile potenza espressiva e la totale dedizione messa nell’interpretazione di un personaggio complesso come quello di Carmen. Con una sensibilità e una presenza scenica uniche, che fanno presagire un brillante futuro, Gigliotti è, senza dubbio, una delle più affascinanti interpreti della cinematografia italiana contemporanea”.
Il premio “Banca del Valdarno”, al film capace di mettere in risalto i valori della cooperazione e della solidarietà, è stato assegnato a “E tu come stai?” di Filippo Maria Gori e Lorenzo Enrico Gori. Tra gli altri riconoscimenti: il premio “Cineclub Fedic Sangiovannese” intitolato a Luciano Becattini, al miglior film diretto da registi nati o residenti in Toscana è stato assegnato a “C’era una volta a Ribolla” di Giovanni Guidelli; il Premio Diari di Cineclub composto dalla giuria formata da Alessandra Guarino, Laura Giordani, e Toni Verona, per il miglior film è stato assegnato a “Il sogno di Samira” di Nino Tropiano; il premio “Franco Basaglia” assegnato dalla giuria composta da Loredana Betti, Stefano Dei e Alessandra Guidi al film che meglio rappresenti le tematiche della salute mentale nel nostro presente in Italia e nel mondo è stato assegnato al Coma di Bertrand Bonello e infine il premio A.N.P.I, assegnato dal direttivo della sezione A.N.P.I Valdarno a “I ragazzi del ’44. Memorie di un eccidio” di Romeo Marconi e Riccardo de Angelis, al miglior film capace di rappresentare i valori storici e ideali dai quali è nata la Costituzione della Repubblica Italiana.