In data 21 gennaio la Regione Toscana – Settore Valutazione impatto ambientale, Valutazione ambientale strategica, Opere pubbliche di interesse regionale – ha dato avvio al Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale (PAUR) relativo al progetto di Csai di ampliamento della discarica di Podere Rota, protocollato dalla società in data 19 ottobre scorso. Un’azione che coglie di sorpresa il Comune di San Giovanni Valdarno, a cui è pervenuto il documento in quanto territorio interessato dalla discarica a livello di impatto, e per la quale il sindaco Valentina Vadi esprime tutte le sue perplessità.
“Ci coglie di sorpresa – commenta il sindaco Valentina Vadi – l’avvio del procedimento da parte della Regione Toscana, perché la vicenda relativa alla potenziale contaminazione messa in evidenza dalla relazione di Arpat Arezzo nel settembre 2020 ancora non è stata chiarita. Stupisce che gli uffici della Regione Toscana abbiano comunque deciso di procedere con l’avvio del provvedimento autorizzatorio senza che questo delicato passaggio avesse avuto prima una spiegazione certa. Il principio di precauzione vuole che si chiuda una procedura prima di aprirne una nuova”.
Nel mese di settembre era stato reso pubblico il rapporto dell’Arpat relativo agli anni 2018/2019 sullo stato di salute delle acque sotterranee. Ne era emerso “un ulteriore innalzamento delle concentrazioni dei solfati nel piezometro di versante TPZ18”. L’agenzia comunicava quindi la necessità, per Csai, di “procedere alla notifica di potenziale contaminazione”. A questo si aggiunge la problematica delle maleodoranze, un aspetto che da tempo rappresenta un grande disagio per la comunità valdarnese e per cui ancora non è stata trovata una soluzione definitiva.
“Come Comune di San Giovanni Valdarno – prosegue il sindaco Vadi – continuiamo ad opporci al progetto di ampliamento della discarica di Casa Rota, dannoso per il territorio del Valdarno, e per questo stiamo preparando le osservazioni da inviare al Settore Valutazione impatto ambientale della Regione entro il 21 febbraio. Chiediamo nuovamente alla Regione Toscana che autorizzi il dibattito pubblico su questo procedimento, come previsto dalla legge, perché possa esservi un coinvolgimento reale e concreto della cittadinanza. Avevamo avuto rassicurazioni in questa direzione da parte dell’assessore regionale all’ambiente Monia Monni in un incontro in videochiamata il 4 dicembre; pertanto attendiamo, con l’apertura della Paur anche l’attivazione dell’inchiesta pubblica”.
A tal proposito il primo cittadino sangiovannese fa riferimento anche alla lettera inviata lo scorso 2 dicembre, su mandato dell’intero consiglio comunale, con la quale richiedeva a Giani, Monni, al presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo e alla presidente della commissione ambiente Lucia De Robertis, proprio l’inchiesta pubblica nell’ambito del provvedimento autorizzatorio relativo all’ampliamento di Podere Rota. Una richiesta che come spiega Vadi è rimasta inevasa. “A quella lettera non ho ricevuto alcuna risposta da nessuno dei destinatari. Mi auguro davvero – continua il sindaco – che la Regione Toscana non voglia mancare di dare al nostro territorio la possibilità di partecipare attivamente e consapevolmente ad un processo che rischia di pregiudicarne, per lungo tempo, un futuro di sviluppo sostenibile”. Poi conclude: “Da parte mia, continuerò a battermi come ho fatto fino a questo momento in tutte le sedi opportune e con ogni strumento a disposizione. Il nostro territorio per oltre trent’anni si è messo a disposizione per smaltire i rifiuti di questa regione. Abbiamo già pagato un prezzo altissimo e la discarica di Podere Rota deve chiudere in questo 2021, all’esaurimento dei volumi attuali. Un nuovo ampliamento per rifiuti speciali non pericolosi non è il futuro che il Valdarno vuole. Io non sarò complice”.