“Uniamoci nel ricorso contro Sei Toscana per dire ancora no all’ampliamento della discarica di Podere Rota”. È questo l’appello che il sindaco di Montevarchi, Silvia Chiassai Martini, ha rivolto ai colleghi del territorio in merito al possibile intervento sull’impianto valdarnese.
Il primo cittadino ribadisce ancora una volta la propria posizione contraria all’ampliamento della discarica. “Allo stesso modo si sono espressi i Sindaci del Valdarno, tranne Terranuova, e la maggioranza dell’Assemblea dei Sindaci dell’Ato Toscana Sud avendo votato l’atto di indirizzo che ho presentato nel maggio 2019 dove si richiedeva lo stop al conferimento dei rifiuti da Firenze e la chiusura della discarica di Podere Rota nel 2021 come previsto – ricorda Chiassai Martini – Questa posizione si basava su di una concreta alternativa per l’autosufficienza provinciale con il potenziamento dell’impianto di San Zeno, l’aumento della raccolta differenziata e la drastica riduzione dei conferimenti in discarica che non giustificano un nuovo ampliamento di Podere Rota”.
“Chiedo ai miei colleghi del Valdarno, che si sono dichiarati come me contrari allo sfruttamento intensivo del nostro territorio, servito fino ad oggi a coprire l’inadempienza sui rifiuti dell’area fiorentina, di unirsi insieme alla Provincia, al Comune di Montevarchi e agli altri Comuni del territorio, per intervenire in giudizio nel ricorso al TAR presentato da Sei Toscana contro le delibere dell’Ato e l’autorizzazione della Regione su San Zeno” aggiunge il sindaco di Montevarchi che aggiunge come “con questa impugnazione Sei Toscana vuole palesemente condizionare il potere decisionale dei Sindaci, andando contro la volontà dei cittadini, per affermare logiche di profitto ben lontane dalla tutela dell’interesse pubblico. E’ chiaro che lo scopo di Sei Toscana è di vincere il ricorso per poter giustificare l’ennesimo ampliamento di Podere Rota, per altri 30 anni, continuando a sfruttare il nostro territorio come pattumiera di Firenze”.
Secondo Chiassai Martini è chiaro che “il progetto presentato da Csai Impianti, dove la Regione apre un canale procedurale di fattibilità malgrado un piano dei rifiuti vigente che vieta l’ampliamento delle discariche esistenti o in esaurimento, non riguarderà solo lo smaltimento dei rifiuti speciali ma anche gli indifferenziati, considerando l’investimento da 24 milioni di euro e ben 800mila metri cubi di nuova volumetria. Un provvedimento autorizzativo che procede spedito senza considerare i duri pareri rilasciati da Arpat e Asl sull’impatto che avrà questo nuovo ampliamento sul territorio, sulla vivibilità delle comunità, sul paesaggio naturale delle balze, sulla salute dei cittadini”.
“L’ennesima certezza, ancora una volta, è il mancato ascolto dei Comuni e dei territori. Quindi mi chiedo come si ponga la Regione Toscana verso questo progetto che non rispetta, né le proprie direttive, né le volontà dei Sindaci, confermando che gli interessi economici sono sempre più importanti dei cittadini. Tra l’altro, noto il silenzio imbarazzante dei nostri rappresentanti politici di maggioranza in Consiglio Regionale, mi riferisco al capogruppo del Pd e al Presidente della Commissione Ambiente che dovrebbero intervenire in maniera incisiva sulla questione per difendere il territorio. Mi chiedo perché non si adoperino per onorare il mandato ricevuto dai cittadini di tutta la provincia che rappresentano e che li hanno eletti, evitando un ulteriore ampliamento della discarica di Podere Rota e impedendo che venga bloccato l’efficientamento di San Zeno su cui i Comuni dell’Ato si sono espressi positivamente. Vedremo se sono interessati a garantire l’autosufficienza della nostra provincia sui rifiuti, la tutela del nostro territorio per smettere di essere al servizio di Firenze o degli interessi dei gestori” conclude Chiassai Martini.