Due ore di sciopero stamattina alla Opificio Tecnologico di Terranuova Bracciolini. I lavoratori dell’azienda, attiva nel settore tecnologico, hanno incrociato le braccia e si sono riuniti davanti ai cancelli per tornare a riaccendere i riflettori sulla loro situazione. Poco lavoro, ancor meno chiarezza sul futuro da parte della società e in ultimo la questione degli stipendi di luglio non ancora pagati: sono questi gli aspetti principali che hanno portato allo sciopero indetto dalle sigle sindacali Fim Cisl e Fiom Cgil.
“Siamo qui oggi perché c’è una forte preoccupazione sul futuro di questa azienda e sulla tenuta occupazionale – ha spiegato Gino Turrini della Fim Cisl – Da un anno abbiamo intrapreso un percorso con le istituzioni, l’unità di crisi della Regione Toscana e il Comune di Terranuova Bracciolini, e puntualmente da un anno tutte le cose che ci ha detto la proprietà di Opificio Tecnologico non si sono realizzate. Ad oggi la situazione è che siamo un po’ scarichi rispetto ai volumi di produzione e non vediamo soluzione. Inoltre nel mese di luglio non sono state pagate ancora le spettanze ai lavoratori”.
Riguardo al pagamento degli stipendi, pare che la stessa proprietà abbia assicurato di regolare la sua posizione entro il 31 agosto (ultimo termine utile anche da un punto di vista legale), mentre le difficoltà dell’azienda ormai vanno avanti da circa tre anni, da fine 2020. In questo periodo il portafoglio clienti si è via via ridotto: la situazione ha portato poi all’apertura di un tavolo a fine 2022 in sede regionale per programmare il rilancio dell’attività, di fatto ancora lontano dal concretizzarsi per la preoccupazione dei dipendenti.
“L’impegno dei lavoratori è un qualcosa di encomiabile – spiega Gianni Rialti, Fiom Cgil – Prima hanno smaltito il proprio monte ore di permessi e ferie pregresse, arrivati a questo punto continuano a lavorare ma c’è preoccupazione. Molti sono usciti, la parte tecnica dell’azienda è persa completamente e questo genera un ulteriore problema per il futuro in quanto se la produzione dovesse ripartire, le maestranze addette a un certo tipo di lavoro non ci sono. Altro problema serio è quello legato agli ammortizzatori sociali: la cassa integrazione ordinaria è terminata, è rimasta una settimana sola a disposizione. Qualche mese fa abbiamo cercato un percorso istituzionale insieme alla Regione Toscana per l’accesso a una cassa integrazione straordinaria, ma l’azienda non ha fatto a pieno la sua parte e adesso siamo bloccati”.
Guardando avanti risulta già determinante l’incontro previsto per il prossimo 31 agosto, “a quel tavolo torneremo a evidenziare queste criticità – conclude Rialti – e soprattutto vorremmo che l’azienda ci venga a dire, in maniera corretta, che c’è una crisi in atto, come sembra, e insieme fare un percorso per garantire occupazione e salario ai lavoratori”. Al loro fianco ci sarà l’amministrazione comunale di Terranuova Bracciolini. “Ovviamente c’è assoluta solidarietà e sostegno nei confronti dei lavoratori – le parole del sindaco Sergio Chienni, stamattina di fronte ai cancelli dello stabilimento – Anche nei tavoli regionali avevamo esposto perplessità rispetto ai piani di sviluppo industriale che ci erano stati proposti dall’azienda, purtroppo il tempo sembra confermare il nostro sentore e ci sembrava doveroso essere qui stamani a sostenere le legittime rimostranze dei lavoratori coinvolti che non hanno ricevuto lo stipendio. Agosto non giustifica l’assenza dei vertici aziendali, perché quando ci troviamo in una situazione del genere è giusto metterci la faccia. I lavoratori riportano che gli stipendi saranno versati entro il 31 di questo mese, ci auguriamo che ciò corrisponda assolutamente al vero e presidieremo in modo da avere riscontri concreti in tal senso e riteniamo opportuno un coinvolgimento della Regione, sempre attenta a questa realtà aziendale che conta decine di persone da tutelare”.