A pochi giorni dall’anniversario dell’alluvione, il Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno “consegna” simbolicamente all’assessore regionale all’ambiente Monia Monni gli interventi realizzati sul fiume nei Comuni di Poppi e di San Giovanni Valdarno, grazie ai finanziamenti regionali messi a disposizione dal cosiddetto Piano Tagli 2018 e dall’ordinanza commissariale n. 79/2021. Quello di San Giovanni è un progetto strutturale per la riduzione del rischio residuo nelle aree colpite dagli eventi meteorologici del 3 novembre del 2019 che hanno avuto esiti particolarmente pesanti nelle province di Arezzo e Siena. Un intervento completato da poco, lungo il tratto di fiume adiacente al parco comunale e alla pista ciclabile nei pressi dello stadio “Virgilio Fedini”. Finanziato dall’ordinanza del Commissario Delegato n. 79/2021, l’opera ha visto un importo di 450.000 euro.
Entrando nel dettaglio, per frenare l’avanzata del fenomeno erosivo presente in questo tratto dell’Arno, destinato ad avere esiti irreversibili e dannosi anche per le infrastrutture e le opere adiacenti, si è resa necessaria la creazione di una scogliera di difesa spondale, munita di repellenti sul fondo per evitare il suo scalzamento al piede. Il tratto interessato misura 150 metri. L’approccio utilizzato è quello dell’ingegneria naturalistica. Per un corretto inserimento paesaggistico, oltre all’impiego di massi naturali, sono state messe a talee, che hanno la funzione di rinverdire l’opera nel tempo. Si tratta della seconda opera realizzata sull’asta fluviale a San Giovanni Valdarno a distanza di pochi anni: la prima, completata con un finanziamento regionale di oltre un milione di euro, ha interessato il tratto compreso tra il Ponte Ipazia e il Ponte Pertini. Anche in questo caso, la ricostruzione di una nuova difesa di sponda ha restituito all’asta fluviale la sua piena funzionalità.
“L’ Arno – ha spiegato l’assessora Monia Monni – è al centro della nostra attenzione da lungo tempo, è un sorvegliato speciale un fiume importante per la nostra Regione che ha bisogno di moltissima attenzione, di opere straordinarie di difesa e manutenzione. E a pochi giorni dall’alluvione di Firenze e della Toscana di cui parleremo in un convegno che abbiamo organizzato il 4 novembre in Regione, inauguriamo simbolicamente queste opere per un valore complessivo di circa 700mila euro significative per il territorio, opera di difesa pensate anche in un ottica di inserimento naturalistico. Il nostro impegno per la difesa del suolo si sta rafforzando; nel tempo dei cambiamenti climatici lavoriamo con una doppia strategia: da una parte il contrasto ai fenomeni daumento della temperatura con un il piano della transizione ecologica da poco istituito dal Consiglio regionale che contiene azioni e misure politiche a contrasto del climate change. Dall’altra l’impegno costante, con l’aiuto prezioso dei Consorzi, per gli adattamenti dei territori, per farli diventare sempre più resilienti, capaci di resistere al cambiamento climatico. Tutto ciò che aumenta la capacità di resilienza dei territori e li rende più sicuri – ha concluso Monni – per noi è un obiettivo primario strategico”.
Stamani alla presentazione delle opere insieme all’assessore regionale Monni erano presenti anche Serena Stefani, presidente del Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno, la sindaca di San Giovanni Valdarno Valentina Vadi e il capogruppo del Pd in Regione Vincenzo Ceccarelli. “La manutenzione ordinaria è fondamentale per migliorare lo scorrimento delle acque. Ci sono criticità strutturali che possono essere risolte solo con interventi più profondi e radicali – ha commentato la presidente del CB2 Alto Valdarno, Serena Stefani – La Regione Toscana, cogliendo le sollecitazioni del Consorzio di Bonifica e dei territori, ha reperito risorse importanti da investire nella sicurezza del suo fiume principale e dell’intero suo bacino. Gli interventi di manutenzione straordinaria che stiamo portando a termine in questi mesi completano l’importante strategia di difesa idraulica messa in atto, ogni anno, dal nostro ente, attraverso il controllo della vegetazione, i ripristini delle opere presenti, la riprofilatura degli alvei e dove, necessario, la rimozione dei sedimenti accumulati nel tempo dalla corrente. Questa importante e preziosa collaborazione tra enti permette di affrontare meglio le grandi prove a cui è esposto il nostro reticolo idraulico, in seguito ai cambiamenti climatici”.
“Tra i cantieri aperti questa estate, uno dei più importanti è stato senza dubbio quello relativo alla sistemazione della frana spondale nel tratto del Lungarno di fronte allo stadio comunale, legato agli eventi meteorologici che, negli ultimi due mesi del 2019, avevano colpito anche il nostro territorio”, spiega Valentina Vadi, sindaca di San Giovanni Valdarno. “Nei mesi seguenti chiedemmo l’intervento della Regione Toscana, settore Difesa del suolo, per questo importante cedimento che minacciava il parco urbano lungo l’Arno, molto frequentato dai cittadini, e anche il naturale tracciato della ciclopista dell’Arno, nel tratto tra San Giovanni Valdarno e Figline, anche questo, attualmente, in fase di lavori. La Regione Toscana, nel mese di giugno dello scorso anno, assegnò al Comune di San Giovanni Valdarno 450 mila euro per la realizzazione delle opere di protezione della sponda dell’Arno, affidandone l’attuazione al Consorzio di Bonifica. In un anno, come da accordi, il cantiere è stato aperto i lavori sono stati realizzati e conclusi per mettere in sicurezza l’area con una massicciata di contenimento analoga a quella già realizzata tra Ponte Ipazia e Ponte Pertini. Ringrazio la Regione Toscana, l’assessore Monia Monni ed il settore Difesa del suolo per l’attenzione che hanno nei riguardi dei territori ed il Consorzio di Bonifica Alto Valdarno per la rapidità con la quale ha progettato, appaltato ed iniziato i lavori, oltre che per la collaborazione proficua che ha con il nostro Comune – conclude il primo cittadino sangiovannese – Per un ente locale, soprattutto in un momento così critico, sapere di poter fare affidamento sul lavoro sinergico con altri enti è senza dubbio un elemento di forte sicurezza”-