È un filo drammatico quello che unisce Pieve a Presciano a Gabiano, piccolo Comune nella provincia di Alessandria, dove Marina Mouritch, 53 anni, è stata uccisa a coltellate dal figlio 25enne. La donna infatti per molti anni ha vissuto nel Comune di Laterina Pergine, in un’azienda viti vinicola insieme al marito e ai due figli.
Uno di questi, Antonio Cometti, le ha tolto la vita al culmine di una lite, per poi pentirsene e costituirsi direttamente ai carabinieri. Il giovane, che pare soffrisse di crisi depressive ed era seguito dalla Asl di Casale Monferrato, in Valdarno giocava a basket vestendo la canotta del settore giovanile del Galli Basket.
Nella giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne che si celebra oggi, venerdì 25 novembre, il sindaco di Laterina Pergine Simona Neri ricorda così Marina, rivolgendo un messaggio a tutte le donne che si trovano in difficoltà. “Voglio condividere ed esprimere la sofferenza di una comunità che proprio ieri ha appreso una notizia terribile: l’assassinio di Marina, una donna che per molti anni è stata nostra concittadina e residente in una fattoria viti-vinicola di Pieve a Presciano insieme al marito ed ai due figli” scrive il primo cittadino.
“Voglio ricordarla in uno dei momenti più belli per il nostro Comune, nei giorni del Villaggio Culturale Europeo, quando i nostri Paesi ospitavano contemporaneamente tutte le delegazioni europee gemellate. Tanti giovani, tanto entusiasmo, un meraviglioso scambio di culture, di idee. Marina era li, una preziosa collaboratrice e traduttrice per la delegazione dell’Estonia, la sua Nazione di origine. Marina è una delle tantissime donne vittime di violenza, una vita stroncata troppo presto, purtroppo per mano del proprio figlio. La violenza si esprime in tanti modi, nei modi più subdoli e più o meno espliciti. La violenza familiare è sempre la più difficile da denunciare e da gestire”.
“Questo vuole essere un appello per tutte noi donne che magari ci troviamo in una situazione di disagio o ci sentiamo minacciate sia fisicamente che psicologicamente: denunciare un familiare piuttosto che uno sconosciuto può salvarci la vita, ridarci la serenità, proteggere il nostro benessere psicologico – conclude il sindaco Neri – Facciamolo, anche in memoria di Marina”.