Manifesteranno direttamente a Vimercate, davanti ai cancelli dove ha sede l’azienda, per far sentire la propria voce a fronte di questo prolungato periodo di incertezze. È quanto hanno annunciato le sigle sindacali di Fiom, Fim e Uilm, che per venerdì 27 maggio alle 11 hanno indetto una manifestazione dei lavoratori Fimer di Terranuova Bracciolini davanti allo stabilimento centrale in Lombardia.
Una decisione che arriva a seguito dell’incontro in sede ministeriale dello scorso giovedì, precisano in una nota i rappresentanti dei lavoratori, “in cui la Fimer ha confermato un cambiamento societario che potrebbe mettere in dubbio la sottoscrizione in tempi celeri di un accordo vincolante di esclusiva con uno dei soggetti interessati e la successiva presentazione del piano concordatario”.
“Fim, Fiom, Uilm, la rsu e i lavoratori tutti, chiedono infatti all’azienda di mantenere gli impegni a siglare un accordo vincolante con uno dei soggetti affinché venga asseverato e presentato un solido piano concordatario e si possa tornare a lavorare a pieno, per soddisfare le molte commesse e finalizzare gli investimenti sui nuovi prodotti, oltre ovviamente a sanare i debiti con i fornitori” ribadiscono le sigle sindacali, che tornano a evidenziare come “il tempo a disposizione sta terminando ed i dipendenti e le loro famiglie stanno soffrendo fortemente questa situazione di incertezza. Necessita che la proprietà ed il CdA trovino immediatamente l’accordo con gli investitori affinché sia ripristinata una situazione finanziaria ed economica di normalità e si torni a dare futuro a tutti i lavoratori coinvolti, salvaguardando le competenze maturate in anni di attività e la conseguente competitività dell’azienda”.
Una situazione quella dello stabilimento valdarnese che si è protratta per troppi mesi secondo i sindacati, a discapito dei lavoratori logorati “nel morale e nelle tasche, lavorando poco e male, con stipendi ridotti e difficoltà nel reperire i materiali per produrre e portare avanti le attività di messa sul mercato dei nuovi prodotti. Questa situazione non può andare avanti ulteriormente e dunque chiediamo con forza che la proprietà di Fimer ed il suo CdA finalizzi questo accordo con gli investitori e presenti il piano di risanamento e di rilancio”.
“Prima come Power One e adesso come Fimer, non solo si sta trattando di un’azienda che opera in un settore strategico e di prospettiva come quello delle rinnovabili, ma Fimer è, e deve continuare ad essere, una società ai vertici del mercato attraverso l’eccellenza e la qualità maturati dalle proprie maestranze in diversi decenni di duro lavoro e costante presenza sul settore delle rinnovabili. Fim, Fiom e Uilm non possono accettare che dopo diversi mesi la società non sia arrivata ad una soluzione, e chiedono dunque che la si trovi immediatamente, e se vi sono degli impedimenti o delle difficoltà, che vengano evidenziate chiaramente affinché si possano superare e si possa riportare la Fimer al ruolo industriale, occupazionale e sociale di rilievo e primaria importanza che riveste per il territorio del Valdarno e di Vimercate. Ad oggi sono coinvolti diverse centinaia di dipendenti diretti più altre centinaia dell’indotto, e non possiamo permetterci di perdere neppure un posto di lavoro” concludono i sindacati.