Un percorso fatto di immagini, per raccontare il ruolo di tre associazioni nel tessuto sociale e culturale di Figline e Incisa e di tutto il Valdarno. È questo il tema di “Intrecci – Storie identitarie di una comunità”, la mostra fotografica in programma dal 6 al 14 novembre all’interno del Chiostro del Convento di San Francesco a Figline. Al centro degli scatti l’impegno, il lavoro e i valori della Asp – Centro residenziale ‘Lodovico Martelli’, il Calcit Valdarno Fiorentino e gli Sbandieratori dei Borghi e Sestieri Fiorentini: tre realtà diverse, ma strettamente legate al territorio.
Insieme e a fianco delle istituzioni locali, i tre soggetti, protagonisti di questo importante progetto di collaborazione, hanno da sempre supportato e sostenuto il vivere bene nella comunità. Con grande spirito di abnegazione e senso civico hanno segnato i decenni della storia figlinese e non solo. La mostra fotografica, che conta sul patrocinio del Comune di Figline e Incisa, ripercorrerà i momenti salienti della storia delle tre realtà promotrici, ponendo l’attenzione sui personaggi che le hanno caratterizzate e sul rapporto con la cittadinanza.
L’esposizione sarà aperta tutti i giorni, gratuitamente, nelle seguenti modalità: 7 – 8 novembre dalle ore 9 alle12 e dalle 14,30 alle 18,30; 9 – 10 – 11 – 12 novembre dalle ore 14,30 alle 18,30 e infine il 13 – 14 novembre dalle ore 9 alle12 e dalle 14,30 alle 18,30. Lo spazio sarà allestito e gestito nel rispetto delle norme vigenti e dei protocolli di sicurezza anti Covid-19.
“Abbiamo pensato di rinnovare il rapporto di cittadinanza con i figlinesi e i valdarnesi durante la terza ondata della pandemia – spiega Paolo Costantino, presidente di Casa Martelli – Questo perché la socialità è stata molto compromessa e in taluni casi, azzerata. Dato che da sempre la nostra istituzione e le nostre associazioni godono dell’affetto della popolazione, attraverso la mostra abbiamo pensato di restituire un momento di condivisione affinché questo rapporto che la pandemia aveva interrotto possa essere ripreso”.
“Lo scopo della mostra è quello di dire che siamo presenti sul territorio e vogliamo ringraziare la popolazione del Valdarno Fiorentino che sempre ci sostiene – commenta Mario Bonaccini, vice presidente del Calcit Valdarno Fiorentino – Questo momento di pandemia non ci ha consentito di essere presenti sul territorio con le nostre manifestazioni, abbiamo pensato di mostrare attraverso le fotografie della mostra quanto abbiamo fatto, non solo per il Dh oncologico dell’ospedale Serristori. A tal proposito voglio ricordare l’installazione di 34 defibrillatori su tutto il Valdarno fiorentino. Siamo vicini al territorio ed è questo il senso di comunità per cui abbiamo aderito ben volentieri a questa mostra”.
“Nella mostra vedremo quella che è la storia del nostro gruppo, nato nel 1965 – illustra il presidente degli Sbandieratori, Stefano Torricelli – Ripercorreremo fin dagli albori tutta la crescita degli Sbandieratori che abbraccia diverse generazioni, dai quattordicenni fino agli ottantenni, fino ad arrivare ad un organico che tocca oggi quasi i cento componenti. Siamo stati entusiasti di prendere parte a questa iniziativa insieme al Martelli e al Calcit, un’occasione per mostrare cosa possa generare la voglia di aggregarsi e di condividere”.