Valutare al meglio i codici Ateco coinvolti nel provvedimento di cassa integrazione, migliorare il dialogo con il sistema bancario per garantire maggior liquidità alle aziende e aprire un tavolo in Regione per monitorare la crisi. Sono queste le proposte che le associazioni di categoria hanno sottoposto all’attenzione del sottosegretario Durigon nel corso dell’incontro tenutosi ieri riguardo la situazione del comparto moda in Valdarno.
Un confronto che ha visto la presenza dei sindaci del Valdarno, dell’onorevole Tiziana Nisini, del sottosegretario in videoconferenza, associazioni di categoria e di alcuni imprenditori. Il primo tema affrontato è stato proprio quello della cassa integrazione in deroga, recentemente reintrodotta per le piccole imprese e poi estesa al comparto. “Abbiamo aperto un percorso condiviso, mettendo in evidenza le criticità e ascoltando le proposte delle categorie economiche al sottosegretario Durigon – ha spiegato l’onorevole Nisini a margine dell’incontro – Sono state espresse anche proposte di miglioria sul provvedimento recente di cassa integrazione in deroga per le imprese fino a 15 dipendenti: l’intenzione è di portare avanti le istanze del territorio, anche sul fronte dei codici Ateco, così come di trovare modalità per garantire maggiore flessibilità da parte delle banche. Misure sia tampone nell’immediato che nel medio e lungo termine, per rendere stabile il settore nel futuro”.
Riguardo alle critiche mosse dai sindacati sul provvedimento del Governo, Nisini ha sottolineato che quello organizzato era un tavolo “per ascoltare le problematiche del territorio. Io farò da garante perché arrivino le istanze al Ministero. Non abbiamo la bacchetta magica ma siamo qui con l’umiltà di ascoltare le problematiche e trovare le soluzioni. Abbiamo scelto il Valdarno grazie al sindaco Chiassai, che si è impegnata in prima linea, e perché rispetto ad altri territori della Toscana rappresenta l’intera filiera della moda ed è rappresentativo di tutti gli altri. L’obiettivo comune è di evitare ricadute pesanti sul territorio e sul suo tessuto sociale, credo che dobbiamo lavorare per questo, quindi sì alle critiche costruttive ma non a quelle che mettono in difficoltà nell’arrivare all’obiettivo. Nell’ambito delle risorse disponibili, c’è l’impegno per offrire le migliori risposte possibili”.
“Abbiamo portato avanti alcuni argomenti che intendiamo affrontare tutti, compatti, insieme – ha spiegato Federica Vannelli, portavoce di tutte le categorie economiche – Siamo in un momento di svolta, e abbiamo bisogno che la politica si impegni per trovare con noi delle soluzioni. Ringraziamo per la possibilità che ci è stata data di confrontarci con il Governo, e ringraziamo anche la Conferenza dei sindaci per il tavolo che si sta aprendo in Regione. In questa occasione, in particolare, abbiamo stimolato alcuni temi, e abbiamo portato proposte di soluzione. In Valdarno non c’è un distretto ma una vera e propria filiera della moda, un motore economico fondamentale del territorio. Al sottosegretario Durigon abbiamo proposto di analizzare i codici Ateco coinvolti nel provvedimento di cassa integrazione, e di migliorare l’interlocuzione con il sistema bancario per garantire maggiore liquidità alle aziende. Dopo il periodo del Covid, c’è stata una crescita improvvisa e poi un blocco forte. La situazione è complessa, c’è bisogno di tutti per trovare una soluzione”.
“Era importante un incontro fattivo fra le aziende e il Governo” ha dichiarato la sindaca di Montevarchi, Silvia Chiassai Martini, che nel ringraziare il sottosegretario Durigon ha illustrato la sua disponibilità “sia per il rinnovo della cassa integrazione nel 2025 sia per partire con un tavolo Valdarno che sia estendibile a livello nazionale per la questione banche, aiuto indispensabile per le aziende nel medio termine. Questo è un territorio che da decenni ha costruito un tessuto economico e sociale legato al settore moda, nei momenti di difficoltà la politica deve dare una mano”. Riguardo l’assenza dei sindacati all’incontro, Chiassai ha concluso: “Siamo partiti dalle categorie economiche perché da loro era venuta la richiesta di affrontare insieme questi problemi. Abbiamo coinvolto i Comuni del territorio. Io non ho alcuna reclusione, anzi: l’importante però è che si sia propositivi e che si lavori insieme per portare a casa quello che è possibile, risultati sia a breve termine che per il futuro, tutti nella stessa direzione”.