Il lago di San Cipriano diviene zona di pesca “No kill”. A seguito infatti dell’istituzione della cosiddetta ZPP (Zona a Protezione Parziale) nelle sue acque da parte della Regione Toscana, per tutti i pescatori giunge l’obbligo di rilascio immediato dopo la cattura per tutte le specie presenti nel lago, ad eccezione della specie pesce Siluro (Silurus Glanis).
L’azione di pesca potrà essere effettuata muniti di normale licenza di pesca nelle acque interne con tutte le tecniche consentite dalle leggi vigenti sia da terra sia da belly boat e barca sospinta da motori elettrici. La decisione regionale giunge a seguito delle richieste del Comune di Cavriglia, sollecitato dall’associazione FIPSAS-Bass Strike Spinning Club Valdarno che ha lo scopo di migliorare l’attuale situazione ecologica e gestionale degli ambienti di pesca.
La stessa associazione si propone come soggetto attivo proposto alla gestione in collaborazione con le istituzioni, per la realizzazione di un progetto che veda, come obiettivo, sia la preservazione dell’ecosistema acquatico e di tutte le componenti che lo caratterizzano, sia quello di rendere il lago di San Cipriano un luogo accessibile e accogliente per chi pratica la pesca, come fonte di turismo costantemente sostenibile per tutti coloro che vogliono avvicinarsi alle sue sponde.
Proprio per questi motivi, FIPSAS-Bass Strike Spinning Club Valdarno ha provveduto a formare un nucleo di guardie venatorie che saranno adibite al controllo dell’area “No kill” a San Cipriano. Lo scopo finale è quello di creare un’area dove ci si possa divertire a pescare ma anche quello di rivalorizzare ambienti come il bacino di San Cipriano, tramite manifestazioni dedicate alle famiglie e ai bambini, come una scuola di pesca dove i ragazzi possano prendere confidenza con le attrezzature e imparare le abitudini delle creature degli ambienti acquatici.
“Aree ben gestite con una buona popolazione di pesci attirano un gran numero di pescatori anche da lontano – Queste le parole di FIPSAS-Bass Strike Spinning – Siamo per questo sicuri che una zona regolamentata, possa dare un proprio concreto contributo, in tempi di crisi economica, ad attività e territori. Siamo sicuri che la nuova area “no kill” possa essere un ottimo volano di marketing territoriale”.