Procede a rilento il nuovo percorso della Fimer di Terranuova Bracciolini. E il tempo stringe. Questa mattina come annunciato si è tenuto un nuovo incontro all’interno dello stabilimento: al tavolo le sigle sindacali e le rsu, i rappresentanti del cda dell’azienda, il Cro nominato da Greybull-McLaren, il consigliere regionale Valerio Fabiani e il sindaco di Terranuova, Sergio Chienni. Al centro del confronto il raggiungimento della firma dell’accordo tra proprietà e investitore e quindi l’iniezione dei 10 milioni di euro previsti dalla proposta vincolante presentata dal gruppo inglese (e accettata dall’azienda).
In soldoni tra le due parti è ancora in corso una trattativa per definire le modalità e le condizioni per lo stanziamento della somma. Da una parte Greybull-McLaren ha ribadito la piena intenzione di portare avanti il discorso e giungere al più presto a una conclusione così da portare a compimento questo primo step fondamentale per arrivare poi all’omologa del concordato fissata a ottobre per sancire l’acquisizione del sito. Azienda e finanziatore hanno quindi indicato una data, quella del 15 giugno, giorno entro cui tale passaggio dovrà essere completato. Qualora invece il raggiungimento dell’accordo e il versamento dei 10 milioni dovesse essere ulteriormente rimandato, lo spettro che aleggia all’orizzonte è, di nuovo, quello del fallimento. Dal canto loro istituzioni e sindacati hanno ribadito ancora una volta l’impegno per scongiurare lo scenario peggiore e di vigilare l’intero percorso fissando già per mercoledì 31 maggio un nuovo incontro allo stabilimento per verificare lo stato dell’opera e avere una risposta chiara e definitiva sui 10 milioni da versare e l’accordo tra le parti.
“All’indomani del 3 di maggio dicemmo che noi avremmo sorvegliato questa vertenza. Non a caso ci è tornato utile sorvegliarla – spiega Alessandro Tracchi, segretario generale Cgil Arezzo – A oggi non siamo ancora giunti all’accordo. Abbiamo ribadito alla proprietà che non c’è tempo da perdere, non possiamo tollerare nessun colpo di testa e neanche il ritardo che sta impedendo a Greybull di intervenire. Non ci possono essere interessi terzi, tutto il percorso concordatario passa dall’ingresso di Greybull. Noi siamo qui per rimuovere tutti gli ostacoli, purtroppo registriamo che tra questi c’è anche la proprietà. Non c’è più tempo, entro il 31 maggio devono portare l’accordo che permette l’ingresso di Greybull”.
“Come Fim abbiamo richiesto e ottenuto stamani anche la presenza all’incontro del segretario nazionale – spiega Ilaria Paoletti, Fim Cisl Arezzo – Questo perché ormai siamo abituati ai colpi di scena da parte della proprietà dunque riteniamo indispensabile che si inizi a spostare la vertenza anche sui tavoli istituzionali del Ministero. Il CdA ci ha indicato delle date, ma non dobbiamo affezionarci alle date, però ci ha riferito che domani presenteranno al Tribunale l’istanza per l’autorizzazione dei 10 milioni e insieme all’istanza anche le nuove linee guida del nuovo piano concordatario. Quest’ultimo dovrà essere presentato nella sua interezza entro il 31 di maggio ed entro il 15 di giugno dovrà essere raggiunto l’accordo con McLaren e già predisposta l’iniezione dei 10 milioni previsti. A fronte di queste scadenze, anche noi abbiamo dato la nostra ovvero quella di mercoledì mattina prossimo quando alle 10 rifaremo un nuovo incontro. Dato che oggi alcune divergenze tra proprietà e CdA sono già state risolte, non ci devono essere più scuse ed entro il 31 maggio questo accordo ci deve essere. Se noi non riusciamo a indirizzare questi 10 milioni, molto probabilmente ci potranno essere dei problemi con gli stipendi dei lavoratori per il mese di giugno”.
“È stata una fase interlocutoria – il commento di Luana Casucci, Uilm Firenze Arezzo – Avevamo detto che avremo sorvegliato questa vertenza e lo stiamo facendo. Oggi purtroppo abbiamo riscontrato delle divergenze tra la proprietà e il CdA, oggi presente al completo compreso il presidente a cui avevamo chiesto di presentarsi al contrario delle altre volte. C’è ancora distanza su degli aspetti tecnici che riguardano le garanzie. Abbiamo però registrato anche dei passi avanti da entrambe le parti, che sembrano disposte a trovare un accordo: loro dicono entro il 15 di giugno, noi diciamo entro prossima settimana. Il 31 maggio vogliamo che, anche se non ci sono le firme sull’accordo, la certezza che siamo vicini a metterle. Siamo disposti a fare delle azioni di protesta forti, non ci tiriamo indietro e lo abbiamo ribadito al tavolo”.
“Se abbiamo ritenuto l’azienda una osservata speciale è perché abbiamo contezza di un monitoraggio che continua – le parole del consigliere regionale per il lavoro del presidente Giani, Valerio Fabiani – Questa mattina siamo qui in nome di quell’impegno che ci siamo assunti nella riunione precedente. Ogni settimana faremo il punto per capire lo stato dell’arte e anche per favorire, in base alle nostre competenze, un’intesa necessaria. Che tutti gli ostacoli vengano tolti e, aggiungo, non ne vengano inventati altri, perché qui c’è un investitore che ha con chiarezza un progetto industriale per lo stabilimento legato al comparto dell’automotive. Dobbiamo andare avanti senza accampare scuse. La credibilità dell’azionista è pressoché scesa a zero e non per responsabilità nostre: confido che dopo le macro responsabilità che si sono assunti, trascinando questa azienda nelle condizioni in cui versa, non si assuma la responsabilità delle responsabilità ovvero quella di mettere una pietra tombale su una vicenda che non se lo merita. Credo che questo non succederà”.
“Sono giorni decisivi e delicatissimi – evidenzia il sindaco Sergio Chienni – È essenziale l’immissione di questi 10 milioni da parte di McLaren. Le parti stanno trattando e noi stiamo vigilando, ogni settimana, affinché si concretizzino le condizioni per garantire la continuità di questo stabilimento. Sostanzialmente pare che siano state presentate condizioni migliori rispetto a quelle precedenti, auspichiamo che questo possa consentire di raggiungere l’accordo. È una situazione complessa, non facile da declinare in poche parole. Il nodo sono le condizioni con cui stanziare questi 10 milioni, è su questo piano che proprietà e investitore stanno discutendo. Ovviamente parliamo di trattative riservate, quindi noi ne conosciamo solo una parte però esigiamo con fermezza che entro pochi giorni ci venga detto l’esito di questa trattativa che deve essere necessariamente positivo per la sussistenza dello stabilimento. La pressione di questa vertenza, insieme ai miei colleghi me la sento tutta addosso in questo momento perché parliamo di 280 lavoratori, 280 famiglie. Sulla base di questa responsabilità garantisco che agiremo con tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione”.