I lavoratori sono ancora in attesa dello stipendio di giugno mentre collaboratori e consulenti avrebbero ricevuto compensi per le loro prestazioni. Per il momento si tratta solo di una voce, ma che – come riportano i sindacati – sta circolando con insistenza tra i dipendenti della Fimer. Una questione che i rappresentanti di Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm non intendono assolutamente far cadere nel vuoto, chiedendo una smentita al riguardo direttamente dall’azienda.
“In una fase così critica e delicata, circolano voci che se veritiere sarebbero di una gravità assoluta – dichiarano i sindacati in una nota congiunta – Mentre ad oggi quasi 400 lavoratori sono in attesa dello stipendio, nonostante attori principali, necessari e fondamentali per garantire la ripresa e continuità produttiva, voci insistenti fanno trapelare di bonifici e pagamento di retribuzioni cospicue a collaboratori e consulenti”.
“Se le voci fossero fondate, in un momento drammatico in cui l’azienda rischia il crac e i dipendenti lo stipendio, saremmo di fronte ad un fatto gravissimo e irresponsabile. L’ennesimo. Come quello di prosciugare la poca cassa a disposizione non certo per comprare componenti e dar conforto alle maestranze ma per anticiparsi compensi” evidenziano le sigle sindacali che, a tal proposito, hanno richiesto al CdA “smentita ufficiale e immediata con atti a supporto e dimostrazione del non percezione di reddito a titolo di consulenze e collaborazioni in giugno 2023 e fuoriuscite di cassa con rendicontazione pagamenti”.
I rappresentanti della Fim Cisl, il segretario generale della Toscana Alessandro Beccastrini e la segretaria provinciale di Arezzo Ilaria Paoletti, nel frattempo annunciano che scriveranno “alla Procura di Arezzo e al Tribunale di Milano che ha in carico il procedimento per il concordato preventivo, perché accertino i fatti e verifichino se corrispondono al vero le voci che circolano attorno alla Fimer di Terranuova Bracciolini”.
“Noi non sappiamo ovviamente se queste voci siano vere – concludono Beccastrini e Paoletti- ma è certo che contribuiscono ad aumentare grandemente la tensione in un momento difficilissimo e delicatissimo. Per questo chiediamo che chi ha il potere e il ruolo per farlo le verifichi ed eventualmente consenta di smentirle, riportando un briciolo in più di tranquillità tra i lavoratori”.