Con l’accertamento dei primi casi di Coronavirus in Italia, circola da ieri la notizia che anche sul territorio valdarnese – dopo gli episodi verificatisi al nord del Paese – ve ne sia stato uno anche all’ospedale della Gruccia di Montevarchi. Si tratta di un episodio assolutamente falso, una fake news come si dice in gergo. A ribadire il fatto è la stessa Asl Toscana Sud Est che tramite un post sui suoi canali social ha riportato lo screen di uno di questi messaggi diffuso su Whatsapp nelle ultime ore che riporta il link di un improbabile articolo.
In realtà il collegamento in questione non riguarda nessun approfondimento di cronaca, bensì uno scherzo incauto considerato il periodo che ha spinto l’Asl a smentire categoricamente questo fantomatico episodio (ed altri) onde evitare infondati allarmismi. “Continuano a dilagare sui social notizie false e dannose per la sicurezza collettiva – si legge nella nota diffusa dall’Azienda Sanitaria – La Asl smentisce qualunque caso sospetto o accertato nelle province di Arezzo Siena e Grosseto ed invita i cittadini a considerare solo quanto viene riferito ai canali ufficiali della Ausl Toscana sud est. Chiunque diffonda notizie non verificate con l’Ufficio Stampa dell’Azienda stessa può essere denunciato per procurato allarme”.
Parlando invece di cose serie e verificate, a seguito dell’ordinanza emanata dal Ministro della Salute, Roberto Speranza, e recepita dalla Regione Toscana, la Asl Toscana Sud Est ha attivato una serie di riferimenti per il Coronavirus. Nello specifico si tratta di un numero verde 800.579579 con servizio di interpretariato anche in cinese e la casella di posta dedicata a tutti coloro che rientrano dalla Cina: rientrocina@uslsudest.toscana.it. Rimangono attivi il numero del Ministero della Salute 1500 e quello della Regione Toscana 800556060.
“I riferimenti – come spiega l’Asl – sono dedicati in particolare ai soggetti che abbiano avuto contatti stretti con casi confermati di malattia infettiva diffusiva COVID-19 e a chi, negli ultimi 14 giorni, sia rientrato in Italia dopo aver soggiornato nelle aree della Cina interessate dall’epidemia. Queste persone devono comunicare i loro dati personali. Per i soggetti che abbiano avuto contatti stretti con casi confermati della malattia infettiva diffusiva, è disposta dall’azienda sanitaria la misura della quarantena con sorveglianza attiva”.
“Per le persone che, negli ultimi 14 giorni, siano arrivate in Italia dopo essere state nelle aree della Cina interessate, l’Azienda Sanitaria adotta la misura della permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva. Qualora vi siano particolari condizioni che non permettono la permanenza domiciliare, l’ASL in accordo con le competenti autorità locali e con le associazioni di volontariato, troverà misure alternative di efficacia equivalente. Gli operatori sanitari che hanno preso in carico il cittadino in sorveglianza attiva, daranno tutte le indicazioni d’igiene personale per ridurre al minimo i contatti con altri soggetti”.
Per quanto riguarda le persone che negli ultimi 14 giorni sono rientrate in Italia dopo aver soggiornato nelle aree della Cina interessate, “il personale sanitario effettua giornalmente una rilevazione delle condizioni cliniche. Qualora subentrino lievi sintomi quali rinorrea, tosse, difficoltà respiratorie e rialzo di febbre, verrà effettuato presso il domicilio il tampone oro – faringeo. In caso di positività, la persona viene trasferita mediante 118 in isolamento ospedaliero. Si confermano tutte le misure di prevenzione già adottate. Inoltre al momento dell’accesso al Pronto soccorso, l’addetto alla rilevazione dei dati anagrafici, richiede all’utente di dichiarare se nei precedenti 14 giorni ha avuto contatti stretti con casi confermati di malattia infettiva COVID-19 e se abbia fatto ingresso in Italia dopo aver soggiornato nelle aree della Cina interessate dall’epidemia. In caso di risposta positiva si attiva il protocollo sulla gestione dei soggetti a rischio di malattia infettiva COVID-19 adottato da tutte le aziende USL”.
Confermato infine il divieto di accedere alle strutture sanitarie per gli individui che abbiano avuto contatti con soggetti confermati di malattia infettiva e per le persone di rientro dalla Cina negli ultimi 14 giorni. Quest’ultime “devono utilizzare i numeri della sorveglianza attiva per ogni comunicazione, informazione e necessità. Per coloro che siano sottoposti al regime di sorveglianza attiva, l’azienda USL rilascia, su richiesta, certificato che attesta lo stato di malattia. L’Azienda è sempre a disposizione per qualunque dubbio o chiarimento” conclude la nota.
Aggiornamento ore 12.40: anche le altre due Aziende Sanitarie Toscane hanno reso noto i numeri verdi da contattare per indicazioni sul Coronavirus: Asl Toscana centro (Firenze, Prato, Pistoia, Empoli): 055 5454777; Asl Toscana nord ovest (Pisa, Livorno, Lucca, Massa Carrara, Viareggio): 050 954444.