Allargare e allungare il provvedimento di deroga della cassa integrazione, riconvocare al più presto il tavolo regionale per la moda e lavorare con uno sguardo a medio lungo termine sul rilancio della filiera. Sono questi i temi su cui si è tornati a discutere questa mattina nel corso del confronto tra la Conferenza dei Sindaci del Valdarno aretino e gli assessori regionali Leonardo Marras e Alessandra Nardini. Un appuntamento che ha coinvolto anche i rappresentanti delle categorie economiche e delle sigle sindacali.
“È importante rendere evidente che nella moda ci sono anche imprese che hanno anche codici Ateco che stanno da un’altra parte e che a volte lavorano, anche in via esclusiva, per grandi marchi e per il settore. Questi rischiano di essere soggetti invisibili alla pubblica amministrazione e invece soffrono degli stessi mali – ha dichiarato l’assessore regionale alle attività produttive Leonardo Marras – È evidente che gli ammortizzatori sociali che sono appena stati rinnovati sono ben poca cosa e la crisi probabilmente avrà tempi medio lunghi, addirittura si parla del secondo semestre 2025. La legge di stabilità dello Stato dovrà necessariamente prevedere la copertura di ammortizzatori sociali che possano essere validi per il 2025 e che garantiscano liquidità sufficiente alle imprese. Dal nostro punto di vista abbiamo accolto l’invito alla riconvocazione del tavolo regionale della moda che però avrà una sua reale efficacia nel promuovere strumenti per tornare a investire affinché attorno a quelle difficoltà che sono strutturali si possa trovare la strada per riposizionare nel nuovo sistema di consumo internazionale anche le nostre industrie”.
“Come abbiamo già chiesto da giugno al governo nazionale, abbiamo fin da subito ritenuto necessario l’attivazione di un ammortizzatore sociale ad hoc per i lavoratori di tutto il settore moda. Il governo ha impiegato tantissimo tempo a rispondere alla nostra richiesta, oggi è previsto un ammortizzatore sociale che però si rivolge solo a aziende con meno di 15 dipendenti e terminerebbe il 31 dicembre di quest’anno – ha aggiunto l’assessora regionale al lavoro Alessandra Nardini – Riteniamo che non sia sufficiente, già nei prossimi giorni avanzeremo la richiesta di modifica che prolunghi la durata di questo specifico ammortizzatore anche per il 2025 perché temiamo, augurandoci di essere smentiti, che la crisi non si risolverà con la conclusione di quest’anno. Inoltre avevamo già chiesto di rifinanziare le misure già previste per le aziende sopra i 15 dipendenti e continueremo a richiedere al governo nazionale che venga attivato un tavolo che coinvolga il Ministero dell’Impresa e del Made in Italy e quello delle Politiche sociali, insieme alle Regioni coinvolte nella crisi del settore moda come la Toscana che vede nella moda uno dei suoi settori trainanti, insieme a tutte le associazioni di categoria e sindacati affinché crediamo si debbano affrontare due temi: le misure necessarie e urgenti per superare ora questa crisi e evitare licenziamenti e la conseguente perdita di competenze, dall’altro c’è da avere uno sguardo più lungo per un rilancio della filiera, che accadrà superato questo momento di difficoltà. Come Regione Toscana abbiamo attivato un tavolo sulla moda, che coinvolge il nostro assessorato e quello allo sviluppo economico, in commissione regionale permanente tripartita ci siamo confrontati con le parti sociali per capire se erano necessarie delle politiche ad hoc dal punto di vista della formazione e su questo ribadiamo la nostra convinta disponibilità a lavorare in questo senso, crediamo che dovremo provare lavorare in questa direzione a ogni livello, senza strade privilegiate dai colori politici perché questo non fa altro che danneggiare il nostro territorio e un settore strategico”.
Un incontro che le categorie economiche definiscono andato “bene, ma non benissimo. Abbiamo di certo avviato un dialogo importante e per questo ringrazio il sindaco Chienni e tutti i sindaci della vallata che si stanno dimostrando compatti per risollevare il Valdarno. Noi abbiamo lanciato questo allarme in modo serio, anche se non ci sono livelli di crisi allarmanti ma sono sicuramente preoccupanti e dunque è il momento di occuparsene – commenta Federica Vannelli in rappresentanza delle associazioni di categoria – Parliamo di una crisi che va avanti da un anno e penso che sia stata un po’ sottovalutata l’importanza del Valdarno in Regione per questa filiera che conta oltre 16mila addetti e tutto l’indotto, per cui ricordo che ogni quattro famiglie una lavora per l’indotto moda. Quello che vorrei rivendicare a nome delle categorie economiche è che ci siamo già mossi sia a livello nazionale, in questo stiamo aspettando degli interventi da parte del sottosegretario, ma riteniamo che anche la Regione possa svolgere un ruolo molto importante perché parliamo di una voce da un territorio, e poi a cascata altre Regioni, possa fare la differenza”.
“Come sindaci del Valdarno aretino ci eravamo assunti l’impegno di rappresentare le istanze dei nostri concittadini ai vari livelli di governo – spiega il sindaco di Terranuova Bracciolini, Sergio Chienni – Vengono delle richieste concrete dal nostro territorio e dalle associazioni di categoria, supportare anche da quelle sindacali come riconvocare il più presto possibile il tavolo sulla moda e cogliere le specificità del Valdarno che non vengono pienamente rappresentate dai codici Ateco. Qui abbiamo una filiera che in quota parte sta attraversando una crisi strutturale che necessita di un intervento celere. Sì alla cassa integrazione in deroga, ma come ribadito tutti dobbiamo fare pressione ai livelli apicali c’è bisogno di fare pressione sulle banche perché le aziende necessitano di liquidità per sopportare e superare le difficoltà, mentre per il medio e lungo periodo ribadiamo la necessità di un passaporto digitale che permetta di avere contezza dell’intera filiera produttiva e che permetta di adottare degli strumenti concreti per tutelarla in maniera adeguata”.