Nuove indagini di carattere ambientale-sanitario e progetti chiari “per una soluzione dignitosa, sia dal punto di vista occupazionale che ecologica”. È questo quanto richiesto da parte del circolo del Valdarno fiorentino del Partito della Rifondazione Comunista per il sito industriale dell’ex Bekaert di Figline. In una nota il gruppo riporta di aver ricevuto una risposta da parte di Arpat riguardo alla richiesta sulla bonifica dell’area ex Pirelli-Bekaert, operazione che come riportato dal PRC è stata eseguita in due fasi “a partire dal 2014, per concludersi come attestato dal Decreto Regionale 14844 il 30/08/21”.
“I nostri chiarimenti all’Arpat vertevano in particolare sul verificare se altre misure della qualità di acque e terreni fossero state fatte più recentemente e se lo stato d’abbandono in cui versa l’ex stabilimento possa configurarsi come una variazione delle condizioni ambientali, tale da dover verificare che non risulti pregiudizievole delle condizioni di sicurezza per la salute pubblica” spiegano dal circolo, ricevendo in risposta da Arpat “che non risultano analisi delle acque e dei terreni successive a quelle già menzionate che rientravano nel progetto di bonifica di cui sopra”.
“Nello stesso capoverso – proseguono dal PRC – Arpat riconosce la giustezza della nostra affermazione per la quale, in caso di variazioni delle condizioni ambientali/antropiche, il responsabile dell’immobile debba elaborare una nuova Analisi di Rischio. Rispetto a ciò è dirimente il fatto che Bekaert spa e/o il Comune di Figline Incisa riconoscano che l’abbandono stesso costituisca una forma di variazione delle condizioni di essere dell’edificio. In merito allo stato d’abbandono la stessa Arpat dichiara che la responsabilità dell’accertamento se ciò possa costituire condizione di pericolosità spetta all’Amministrazione Comunale attraverso un’ispezione da compiere tramite la Polizia Municipale”.
Alla luce di questo, il Partito della Rifondazione Comunista del Valdarno chiede appunto all’amministrazione comunale di Figline e Incisa “un accertamento del comando di Polizia Municipale su eventuali condizioni di pericolosità ambientali relative all’attuale stato della struttura; chiediamo inoltre al Comune se siano previste variazioni urbanistico/edilizie del sito ex Bekaert. Alla Asl, un’indagine sanitaria approfondita sull’area ex Bekaert e sul relativo edificio industriale”.
Il circolo poi allarga il campo e si rivolge a tutti i soggetti privati e istituzionali coinvolti nella vicenda della fabbrica di via Petrarca, chiedendo “che venga definita con urgenza la destinazione della struttura Bekaert, a pochi passi dal centro storico e dall’abitato di Figline, di cui le istituzioni pubbliche devono farsi carico, se necessario anche acquisendo l’area con i nuovi fondi europei per rimetterla a disposizione e utilità dei cittadini e di un territorio che ha un gran bisogno, ad esempio, di spazi sanitari e sportivi pubblici, fermo restando la necessità di piena occupazione e di diritto a reddito stabile e degno, per gli oltre 100 lavoratori ex Bekaert attualmente in Naspi” conclude la nota.