Nell’ambito della campagna strategica a livello nazionale di rafforzamento dei controlli ai cantieri pubblici e privati, negli ultimi giorni i carabinieri del comando provinciale di Arezzo stanno portando avanti dei servizi mirati su tutto il territorio, in sinergia con i colleghi del gruppo carabinieri forestale, del nucleo carabinieri ispettorato del Lavoro e con la direzione provinciale del Lavoro. A tal proposito sono due gli interventi delle forze dell’ordine portati a termine nel territorio valdarnese e nelle sue vicinanze, a Castiglion Fibocchi e a Cavriglia. Il primo ha visto i militari dell’Arma locale riscontrare numerose presunte irregolarità in un cantiere allestito per il rifacimento di una struttura ricettiva: tre i soggetti coinvolti, due italiani e uno straniero, deferiti in stato di libertà a vario titolo alla Procura della Repubblica di Arezzo.
Il responsabile dei lavori dovrà rispondere dei seguenti illeciti: non aver provveduto a proteggere le postazioni fisse di lavoro da solido impalcato sovrastante contro le cadute di materiali dall’alto, non aver fornito ai lavoratori idonei dispositivi di protezione individuale e per aver depositato in modo incontrollato rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, inoltre nei suoi confronti è stato adottato il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale. Il committente invece è indagato per aver depositato in modo incontrollato rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, mentre un terzo soggetto dovrà rispondere dell’irregolarità di aver eretto un ponteggio metallico fisso in modo difforme ai disegni esecutivi. Tre aree del cantiere sono state sequestrate, poiché vi sono stati sversati rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi; nel contempo sono state elevate ammende per più di 3000 euro.
Alcuni giorni dopo i controlli da parte dei carabinieri hanno interessato una lottizzazione residenziale privata a Cavriglia. In questo caso sono stati due italiani a essere stati denunciati a piede libero: il primo, responsabile della sicurezza del cantiere, dovrà giustificare di non aver verificato con opportune azioni di controllo l’applicazione delle disposizioni di cui al piano di sicurezza. Per il secondo soggetto, invece, la situazione è più seria in quanto dovrà spiegare come mai non avrebbe redatto il piano riferito al ponteggio metallico fisso, per aver montato un’opera provvisionale non idonea, per non aver assicurato un’adeguata viabilità nel cantiere, per non aver recintato l’area dei lavori, per non aver protetto i posti fissi di lavoro con solidi impalcati sovrastanti, per non aver fornito agli operai idonei dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall’alto, per non aver protetto le aperture prospicienti il vuoto dei vani scala e non aver predisposto parapetti sulle rampe, per non aver predisposto nel cantiere idonei mezzi di estinzione e utilizzato cavi elettrici non idonei ed in ultimo per non aver sottoposto a sorveglianza sanitaria due lavoratori per accertarne l’idoneità. Anche in questo caso, sequestrata preventivamente una parte dei manufatti in fase di edificazione; elevate ammende per circa 18000 euro, sospesa l’attività imprenditoriale.