La Provincia di Arezzo protagonista di un protocollo d’intesa tra Governo e Unione delle province italiane sulle comunità energetiche. L’annuncio è stato dato oggi, a Ravenna, dalla Presidente Silvia Chiassai Martini aprendo l’Assemblea nazionale dell’Upi: “Un modello innovativo per soddisfare il fabbisogno energetico, in autonomia e in modo condiviso, mediante il ricorso a fonti rinnovabili – le parole della presidente della Provincia aretina e vice presidente nazionale dell’Upi – In Italia questa attività è al di sotto di quella osservata in altri Paesi europei e la potenza massima degli impianti è limitata, impedendo il coinvolgimento di un grande numero di cittadini e soprattutto di imprese. Le Province possono essere strategiche: utilizzando le coperture degli edifici di proprietà, soprattutto delle scuole superiori, possono contribuire a raggiungere l’obiettivo del risparmio energetico, promuovendo al contempo le buone pratiche di educazione civica tra gli studenti in termini di innovazione e di tutela dell’ambiente”.
Le comunità energetiche sono un “segno” del rinnovato ruolo delle Province. Aprendo l’Assemblea dell’Upi, di cui è vice Presidente nazionale, Silvia Chiassai Martini ha ricordato che “gli anni degli atteggiamenti pregiudiziali sono finiti e si torna a guardare con rispetto alle Province. In un paese “diffuso” con oltre 7mila comuni, le Province sono un soggetto irrinunciabile della lotta alle disparità territoriali attraverso la quale passa la riduzione dei divari sociali ed economici”.
C’è un nuovo “sguardo” verso le Province e Chiassai Martini ha citato le risorse per gli investimenti, che a partire dalle manovre economiche del 2020 hanno permesso di riprendere a programmare opere sui territori per i prossimi 15 anni, con un riferimento anche al disegno di legge per la riforma del testo unico degli enti locali. “Il passato – ha sottolineato la Presidente – ha visto penalizzare non solo e non tanto le Province che pur hanno visto dimezzare il personale e cancellare competenze e risorse irrinunciabili, ma soprattutto i cittadini. È sui servizi essenziali, infatti, che i tagli hanno avuto le ripercussioni più gravi, incidendo direttamente su funzioni talmente rilevanti per la vita dei territori da impattare su diritti primari delle persone: istruzione, mobilità, sicurezza”.
Silvia Chiassai Martini ha concluso sottolineando la necessità che “vengano stabilizzate le funzioni e la governance per fare uscire una volta per tutte le Province da questa lunghissima fase di transizione, riportare stabilità economica e istituzionale e garantire la piena funzionalità degli enti”.