È un duro attacco quello che il sindaco di Montevarchi, Silvia Chiassai Martini, ha riservato al presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi. Al centro della questione i tempi di consegna di un macchinario capace di fornire in tempi brevissimi l’analisi dei tamponi Covid-19: il sindaco aveva fatto richiesta alla Regione per poterne donare uno al presidio ospedaliero della Gruccia, ma come afferma il primo cittadino anche il presidente Rossi, in seguito, avrebbe siglato un accordo con la stessa azienda per circa una ventina di apparecchi. Una decisione che secondo Chiassai Martini rischierebbe di far perdere all’Ospedale del Valdarno la priorità per la consegna di tali strumentazioni.
“Sabato, entusiasta, vi avevo dato la notizia che la Regione dopo una settimana di attenta valutazione ci aveva autorizzato alla donazione di un macchinario all’ospedale della Gruccia in grado di dare una risposta sui tamponi in venti minuti. Adesso ho scoperto il perché: nella valutazione della proposta il presidente Rossi si è accorto che il test era particolarmente interessante e ha fatto in contemporanea un accordo con la stessa ditta per comprare circa una ventina di macchinari” dichiara Chiassai Martini.
“Questo vuol dire che probabilmente avrà prelazione l’accordo fatto dal presidente che ha pensato di destinare questi macchinari nei centri più importanti come le realtà ospedaliere universitarie, nelle principali città della regione dove hanno già i loro macchinari per fare i tamponi – prosegue il primo cittadino – Io ho dei tamponi fatti una settimana fa ai pazienti della nostra Rsa, dei quali ancora non abbiamo risposta. Perché non sono arrivate, dopo una settimana, con il rischio che operatori e pazienti s’infettino vicendevolmente?”.
“Questo accordo rischia di far slittare l’arrivo dei macchinari sui territorio periferici. Rispetti i tempi, rispetti le richieste d’aiuto che i sindaci hanno fatto e le raccolte fondi che i cittadini hanno fatto per aiutare la sanità, perché la sanità toscana non è stata in grado ancora di gestire questo fenomeno” conclude Chiassai Martini.