Bekaert concede otto settimane di proroga alla cassa integrazione dei lavoratori dello stabilimento di Figline. È questo l’esito dell’accordo raggiunto al termine del lungo incontro avvenuto quest’oggi, e terminato di fatto poco più di un’ora fa, per il tavolo tecnico riguardo la procedura di licenziamento collettivo attivata dalla multinazionale belga.
Alla fine le parti, con un dialogo fitto che si è protratto per giorni, sono ricadute su questa intesa: prolungamento di circa due mesi degli ammortizzatori sociali, la cosiddetta «cassa covid», un’opportunità a cui comunque l’azienda ha cercato di opporvisi fino all’ultimo.
Un piccolo “respiro” per la vertenza, adesso è urgente sfruttare le nuove settimane a disposizione per riprendere il lavoro per la reindustrializzazione. “E’ stato guadagnato tempo prezioso, però ora il governo deve utilizzarlo al meglio” è il commento di Valerio Fabiani, delegato del presidente Eugenio Giani al lavoro e alle crisi aziendali, che ha sostenuto le proposte della Regione con Arti e in contatto continuo con i rappresentanti sindacali.
Fabiani ricostruisce il lavoro portato avanti con il governo centrale fino a ottenere l’impegno pubblico e formale, da parte dell’allora sottosegretaria Alessia Morani, di riunire un tavolo presso il Mise. Un punto sul quale lo stesso presidente Giani è tornato sabato scorso, nella lettera aperta scritta al nuovo ministro Giancarlo Giorgetti, per sollecitare l’intervento ministeriale sulla vicenda di Bekaert.
“Come si vede la Regione c’è – aggiunge Fabiani – ; rivendichiamo con orgoglio l’assorbimento di oltre 60 lavoratori ex Bekaert da parte di Laika, la multinazionale che produce camper a San Casciano”. Un ringraziamento specifico Fabiani lo rivolge a Fim, Fiom e Uilm: “ Le sigle sindacali fino all’ultimo hanno seguito questa trattativa, seppure con distinte posizioni: Fiom non ha firmato l’accordo in sede tecnica (qui le motivazioni) pur essendo disponibile a partecipare a tutti i futuri tavoli che ci saranno per la reindustrializzazione”.