Bekaert conferma quanto annunciato: nessuna proroga per la cassa integrazione straordinaria e conferma dei licenziamenti dei lavoratori dopo il 9 marzo. È questo quanto emerso dal secondo incontro in Regione sulla procedura di licenziamento collettiva aperta per gli operai dello stabilimento figlinese. Presenti al confronto, oltre alla multinazionale, le sigle sindacali territoriali Fim, Fiom e Uilm e la Regione rappresentata da Carmen Toscano. Proprio la dottoressa Toscano ha avanzato a Bekaert una proposta di mediazione, chiedendo di sospendere i termini della procedura, richiesta che però è stata rifiutata.
“L’azienda continua con il suo solito atteggiamento arrogante – ha dichiarato Daniele Calosi, Segretario Generale della Fiom Cgil di Firenze e Prato al termine dell’incontro – rifiutando la proposta di mediazione avanzata dalla dottoressa Carmen Toscano della Regione, per la sospensione dei termini della procedura. Bekaert ha usufruito di ammortizzatori sociali straordinari nati per portare in fondo la reindustrializzazione. Se questa non verrà realizzata, avrà delle responsabilità con un nome e un cognome, a partire dall’azienda e dall’advisor Sernet, che non sono riusciti a portare alcun piano industriale al tavolo in oltre trenta mesi di vertenza, fino alle istituzioni, col governo gialloverde, quello giallorosso, fino al neonato multicolor (basti ricordare BMZ prima e l’”investitore indiano” che ancora oggi aspettiamo), fino alla Regione Toscana che durante tutta la procedura di licenziamento attuale non è mai stata presente con un esponente istituzionale. L’unico piano presentato ufficialmente era quello della Cooperativa Steelcoop Valdarno e chi l’ha affossato dovrà assumersene la piena responsabilità”.
“La posizione della Fiom è chiara – conclude Calosi – non firmiamo i licenziamenti quindi chiediamo il ritiro della procedura, l’utilizzo della Cassa Integrazione per Covid e fin da ora chiariamo che, qualunque sia la conclusione della vicenda, chiunque si avvicini per reindustrializzare dovrà prevedere una soluzione per tutti, che i lavoratori siano licenziati oppure no. Non possiamo aspettare cavalieri bianchi”.