È una multa salata quella che il Garante della Privacy ha comminato a carico di Eni, da 3 milioni di euro, a seguito della vicenda che ha visto coinvolti numerosi cittadini residenti nella provincia di Arezzo – in particolar modo del Valdarno – per furto di dati personali e la creazione di un nuovo contratto non richiesto per la fornitura di energia elettrica mercato libero con Eni Gas & Luce Spa. Il caso risale a quasi due anni fa, ottobre 2018, quando diverse famiglie ricevettero una lettera con gli avvisi di chiusura del contratto da parte del Servizio Elettrico Nazionale per un cambio di gestore mai richiesto.
Subito scattarono le segnalazioni alla Federconsumatori di Arezzo che aveva contestato all’azienda le modalità con le quali era stato imposto agli utenti il nuovo contratto, attivato tramite un’agenzia della quale Eni si era avvalsa e che aveva operato in maniera scorretta. Allo stesso tempo l’associazione aveva sottoposto la vicenda anche al Garante della Privacy, con un esposto per “denunciare simili comportamenti, che prefigurano non solo la violazione della privacy, ma addirittura la somministrazione di un contratto di fornitura di servizi mai richiesto e che ha recato numerosi danni alle famiglie a causa delle procedure che è stato necessario attivare per ripristinare il contratto originario”.
Da qui è seguita la pronuncia del Garante, che ha sanzionato Eni ritenendola soggetto responsabile dei dati attraverso i quali sono stati attivati i contratti non richiesti.