Tutti fuori davanti ai cancelli, per richiedere, per l’ennesima volta, chiarezza sulle sorti dello stabilimento e dei suoi dipendenti. Si è svolta questa mattina l’assemblea pubblica davanti al sito industriale Fimer di Terranuova Bracciolini. Insieme ai lavoratori, in stato di agitazione permanente, presenti al presidio anche i rappresentanti sindacali di Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm e il Comune rappresentato dal sindaco Sergio Chienni.
Il motivo dell’iniziativa è da ricercare nella mancanza di informazioni certe sul futuro della fabbrica. La richiesta avanzata da lavoratori, sindacati e istituzioni di ricevere risposte certe in merito entro la giornata di ieri è stata disattesa e quelle che circolano attorno al destino dello stabilimento Fimer rimangono voci che fino ad ora non hanno avuto nessun riscontro di ufficialità. Pare infatti che sia stata presentata una proposta vincolante da parte di un fondo con caratteristiche industriali che, a quanto si apprende, sarebbe ben convinto di concludere l’operazione. Ma si rimane appunto nel campo delle ipotesi, per le quali dipendenti – stanchi – sindacati e istituzioni chiedono conferme e ufficialità.
“Parto da un dato, questa è una vertenza aperta da oltre un anno e mezzo – le parole di Alessandro Tracchi, segretario generale Cgil Arezzo – E non è un caso che sia qui presente il segretario generale Cgil e che le stesse confederazioni Cgil, Cisl e Uilm siano molto attente su questa vertenza, perché penso che questo stabilimento rivesta un ruolo importante nella provincia di Arezzo. L’altro dato è che questa azienda è dentro a un concordato di continuità che, fin dalla presentazione stessa del concordato, parlava della necessità dell’intervento di un investitore per supportare un business. Un business che c’è: siamo nel cuore della transizione ecologica, questa è un’azienda che vent’anni fa sviluppava questi prodotti e che per i nomi e le competenze che vi sono qui dentro in due decenni si era fatta anche un nome, indipendentemente dalle proprietà che si sono succedute”.
“Per la prima volta siamo a conoscenza che c’è l’interessamento di un investitore che, per la prima volta, ha fatto un’offerta vincolante: vogliamo che tutto questo venga ufficializzato – aggiunge Tracchi – Vogliamo che questo soggetto, se davvero c’è, arrivi qui il prima possibile. La priorità è per noi la tutela dei posti di lavoro, delle famiglie e dei creditori, quindi noi siamo per conoscere l’investitore, condividerne le intenzioni affinché possa ridare la dignità di cui questi stabilimento ha bisogno. Chiediamo dunque a chi ha il potere, la legittimità di farlo, di confermarci la presenza dell’investitore così da tranquillizzarci che verrà portata avanti la continuità dello stabilimento. Perdere questa realtà non sarebbe solo un problema per i lavoratori, ma anche per la comunità del Valdarno e per la Regione Toscana”.
Regione che ha dimostrato la sua sensibilità al riguardo convocando una riunione all’interno dello stabilimento per mercoledì 26 aprile. “È necessaria l’immissione di risorse economiche affinché l’azienda possa portare avanti la sua attività e rispondere agli ordini che ci sono, salvaguardando il lavoro delle tante famiglie coinvolte. Ancora oggi parliamo di 280 dipendenti, un numero considerevole a cui si aggiunge l’indotto – ha dichiarato il sindaco di Terranuova, Sergio Chienni – Le notizie parlano di un’offerta vincolante da parte di un fondo industriale, se davvero esiste anche se ancora non è stata ufficializzata, sarebbe una soluzione assolutamente da percorrere. Oggi il quadro vede l’azienda produrre sulla base di finanze che vengono erogate da Generalfinance e un futuro legato all’ingresso di un soggetto investitore. Evidentemente le turbolenze a cui stiamo assistendo rischiano di inficiare una situazione che è delicata. La manifestazione di stamani vede uniti lavoratori e istituzioni nel sostenere una soluzione che possa garantire la continuità aziendale e chiediamo a tutti i soggetti coinvolti che intervengano in tal senso”.
“In questo momento siamo in attesa dell’ufficializzazione dell’offerta di un soggetto industriale che, facendo le prime verifiche, risulta avere i requisiti economici, finanziari e industriali per poter risollevare l’azienda – le parole di Ilaria Paoletti, Fim Cisl – Avevamo chiesto in un comunicato stampa che tutti i soggetti che fossero titolati avrebbero dovuto darci una risposta in merito entro ieri, ma non è stato fatto. Intanto partiamo oggi con un’assemblea pubblica di due ore, poi continueremo con un incontro il 26 con la Regione Toscana in azienda per chiedere che questa offerta ci venga ufficializzata. Non abbiamo altre alternative, come organizzazioni sindacali in questo anno e mezzo abbiamo sempre sostenuto che serve l’ingresso di un soggetto che porti liquidità. Se oggi questo c’è, non ci sono strade diverse da percorrere: l’offerta va accettata affinché si salvaguardi l’occupazione e il mantenimento dello stabilimento”.
“Sembra di giocare al Gioco dell’Oca, si pesca la casella ‘ripassa dal via’ e non ne arriviamo mai a capo – il commento di Luana Casucci, segreteria Uilm Firenze Arezzo – Una storia che va avanti da un anno e mezzo, con diversi cambi di consigli di amministrazione. L’ennesimo sembra prospettarsi proprio in questi giorni e che ancora non si è presentato e la situazione ci pare nebulosa. Noi però non abbiamo la necessità di trattare con un soggetto piuttosto che con un altro: vogliamo sapere cosa si vuol fare di questa azienda. Lo meritano i lavoratori e sono purtroppo coinvolte tante famiglie della zona e non solo, anche a Vimercate vivono questa situazione. Quello che chiediamo è che se esiste questo soggetto, di conoscerne il piano industriale che porterà nello stabilimento. Il nome e cosa vuole fare purtroppo sono tutte voci ufficiose che si rincorrono. Ne abbiamo sentiti tanti di possibili fondi, soggetti che avrebbero potuto affacciarsi a questa operazione, poi piano piano scomparsi. Pare che ora un soggetto si sia presentato con una proposta, che sembra sia già stata presentata al tribunale dove è aperto il concordato, quindi aspettiamo di sapere se davvero questa proposta c’è chiediamo solamente che vengano a confermarci”.