La Corte federale d’appello applica una riduzione sulle condanne sportive emesse nell’ambito del caso Figline. I giudici si sono espressi a riguardo degli appelli presentati da tutti coloro che erano stati squalificati (ad eccezione del portiere gialloblù Burzagli che non ha fatto ricorso) per i fatti della famosa “goleada” tra Tau e Figline dello scorso maggio, match valido per la poule promozione in Serie D. La partita finì 5 a 1 per il club lucchese, un ampia sconfitta che però in maniera paradossale mise i valdarnesi in condizioni di vantaggio per la differenza reti in vista del match tra Tau e Livorno.
Entrando nel dettaglio della decisione della Corte federale d’appello, i giocatori Saitta e Privitera hanno ottenuto un importante sconto di pena, ridotta a 9 mesi (più un anno e mezzo di volontariato) rispetto agli iniziali 2 anni di squalifica. L’allenatore Marco Becattini (inizialmente condannato a 3 anni di squalifica) dovrà scontare un allontanamento dai campi di una sola stagione mentre per l’ex direttore sportivo Frediani la pena è stata ridotta da 5 a 3 anni e sei mesi. Respinto invece il ricorso dell’ex presidente del Figline Simone Simoni, condannato in primo grado a 3 anni per omessa denuncia, ma come riportato dal quotidiano La Nazione l’avvocato difensore Federico Bagattini, insieme al collega Alberto Renzi, si ritiene soddisfatto “per il fallito tentativo di far passare il presidente come ideatore e partecipe. Valuteremo, dopo la motivazioni, se andare anche alla camera di conciliazione del Coni”.