È una risposta unanime quella che arriva da tutto il territorio valdarnese: no alla guerra. Sono state oltre un migliaio le persone che questo pomeriggio a San Giovanni hanno preso parte alla Marcia della Pace, iniziativa organizzata da tutti i Comuni del Valdarno, sia del versante fiorentino che aretino. Insieme ai sindaci con la fascia tricolore e i rappresentanti delle istituzioni locali, anche tanti studenti volontari appartenenti alle associazioni del territorio, sindacati e i membri della comunità ucraina valdarnese che da piazza Casprini, già piazza Palermo, a partire dalle ore 18 hanno sfilato tra le strade della città di Masaccio fino a giungere in piazza Cavour.
Una folla ordinata e composta quella che ha attraversato via Bolzano, via Peruzzi e Corso Italia, unita dallo slogan della manifestazione “Se vuoi la pace, costruisci la pace”. A guidare la marcia è stato il primo cittadino della città di Masaccio, Valentina Vadi, e con lei il vicesindaco di Bucine Massimo Cigolini, il sindaco di Castelfranco Piandiscò Enzo Cacioli, il sindaco di Cavriglia Leonardo Degl’Innocenti o Sanni, il vice sindaco di Figline Incisa Valdarno Enrico Boncompagni, il sindaco di Laterina Pergine Valdarno Simona Neri, il sindaco di Loro Ciuffenna Moreno Botti, il vice sindaco di Montevarchi Cristina Bucciarelli, il sindaco di Reggello Piero Giunti, il vice sindaco di Rignano sull’Arno Dominga Guerri e il sindaco di Terranuova Bracciolini Sergio Chienni. Presente anche il capogruppo regionale del PD, Vincenzo Ceccarelli.
Insieme hanno raggiunto il palco in piazza Cavour dove il corteo ha lanciato un messaggio a una sola voce, tra striscioni e messaggi inneggianti alla pace: stop alla guerra in Ucraina. “Prendo la parola io, sindaco del comune di San Giovanni Valdarno – ha detto Valentina Vadi salendo sul palco – a nome di tutti gli undici Comuni del Valdarno aretino e fiorentino per dire, con una sola voce, in maniera ferma, ‘no’ a questa guerra di oppressione, ‘no’ a questa invasione ingiustificabile, ‘no’ alle bombe che distruggono paesi e città, ‘no’ alla morte tragica e violenta della popolazione civile, inerme ed indifesa, uomini, donne e bambini. Quelle che stiamo vivendo sono ore di grande tristezza, dolore e paura. Nel cuore dell’Europa, una nuova guerra sta lacerando un paese, l’Ucraina, una guerra che genera morte e distruzione e di cui a fare le spese è, prima di tutto, la popolazione civile. Da questa piazza, centro simbolico del Valdarno unito – un territorio che storicamente è pacifico e solidale – noi vogliamo dire ‘basta’! Crediamo fortemente a quanto scritto nell’articolo 11 della nostra Costituzione repubblicana: ‘L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali’. Siamo consapevoli che il solo ripudio della guerra a parole non basta, per questo abbiamo preso come slogan di questa manifestazione, le parole di Ernesto Balducci, uno dei padri del movimento pacifista italiano, ‘Se vuoi la pace, costruisci la pace’, parole nelle quali fermamente crediamo”.
“Ognuno di noi deve sentire forte questa responsabilità ogni giorno, di pensare, operare, agire come un costruttore di pace – ha aggiunto il primo cittadino sangiovannese – E la pace si costruisce con il dialogo, con il confronto continuo, aprendosi all’altro e non perdendo mai la speranza che alla guerra non ci sia alternativa. Alla guerra c’è sempre alternativa. Ma la pace si costruisce anche non dividendo, non acuendo i contrasti, non separando. Per questo, tutti noi, con il calore di questa piazza, ci stringiamo in un abbraccio simbolico a tutta l’Ucraina, a tutto il popolo ucraino che sta soffrendo e a cui rivolgiamo tutta la nostra solidarietà ed il nostro pensiero. Ma, allo stesso modo, abbracciamo simbolicamente tutti quei cittadini russi che in queste ore, con grande coraggio, stanno manifestando il proprio dissenso nei confronti del presidente Putin. Noi – ha concluso Vadi – siamo con tutti voi e non vi lasceremo da soli”.
Dopo le istituzioni, la parola è passata agli studenti: prima a Natan Neri, rappresentante d’istituto dei Licei Giovanni da San Giovanni che ha letto una toccante poesia scritta di proprio pugno e a Amanda Neri, rappresentante d’istituto dell’Isis Valdarno che, a nome di tutti gli studenti del territorio, dopo un periodo così complicato dovuto alla pandemia, ha espresso la volontà di vivere in un mondo senza conflitti.
Il dramma della guerra è stato poi raccontato dalla diretta voce di Lilia Vegera e Nataliya Hudyuk che, in rappresentanza della comunità ucraina hanno testimoniato la paura e lo sconforto per i loro familiari rimasti in Ucraina, ringraziando tra le lacrime il popolo italiano per la grande vicinanza dimostrata in questi giorni così difficili.
A chiudere la manifestazione l’intervento di Tessa Mugnai, rappresentante del coordinamento associazioni della zona, che ha letto il “manifesto per la pace” sottoscritto e condiviso da tutti i comuni e dalle associazioni del territorio. La marcia della pace si è conclusa con l’inno italiano e l’inno ucraino che hanno risuonato nella piazza accompagnati da un lungo applauso della folla.