Il Comune di San Giovanni Valdarno si è aggiudicato il bando regionale “Interventi di sostegno per le città murate e le fortificazioni della Toscana” ottenendo il massimo finanziamento disponibile. Nella terra natale di Masaccio arriveranno 200mila euro per la realizzazione del progetto dal titolo “Le mura storiche di Castel San Giovanni. Nuovi accessi alla città murata e al Palazzo D’Arnolfo, con revisione dell’allestimento del Museo delle Terre Nuove di San Giovanni Valdarno”.
L’intervento permetterà di offrire una rinnovata fruizione socio-culturale delle mura cittadine composte dal centro storico, dalla cerchia muraria e dal Palazzo D’Arnolfo, valorizzando la relazione fra le diverse architetture e i differenti spazi e migliorando la lettura della storia urbanistica della città. Il progetto sviluppa una serie di azioni integrate fra loro, distribuite su più luoghi e declinate secondo una pluralità di linguaggi, con la finalità di ripristinare l’ accessibilità a luoghi precedentemente preclusi e rendere il Museo delle Terre Nuove pronto per accogliere le opere degli Uffizi.
Ai 200mila euro del finanziamento regionale si aggiungono inoltre 34mila euro stanziati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze che, attraverso l’art bonus, ha direttamente finanziato il costo dell’incarico di progettazione dell’intervento, realizzato dallo Studio di Architettura Guicciardini & Magni di Firenze. L’Art Bonus è una misura destinata a promuovere la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo attraverso la partecipazione attiva dei cittadini o delle imprese che possono contribuire al recupero di un luogo rappresentativo della comunità locale. Il Comune di San Giovanni Valdarno si è avvalso per la prima volta di questa opportunità dopo l’approvazione del regolamento sulle sponsorizzazioni.
Fra le azioni da realizzare ci sarà un nuovo e più ampio percorso lungo l’intero circuito murario cittadino, aprendo al pubblico l’antica porta-torre senese, detta di San Lorenzo, un tempo diaframma di ingresso alla città.
Sarà inoltre arricchita la narrazione museografica e museologica del Museo Terre Nuove, che trova dal 2013 la sua sede nel Palazzo D’Arnolfo, edificio simbolo della città dal Medioevo a oggi. L’intervento previsto introdurrà nuovi elementi e documenti che accentueranno le connessioni con la storia della città: l’allestimento di alcune sale sarà oggetto di una revisione parziale e accurata al fine di poter accogliere una selezione di opere d’arte scelte e correlate alla diverse tematiche – in comodato d’uso a lungo termine, grazie alla collaborazione con le Gallerie degli Uffizi, nell’ambito del progetto Uffizi Diffusi – le terre degli Uffizi – e di poter ospitare una serie di plastici fruibili in forma tattile. La sala consiliare del Palazzo D’Arnolfo, al centro del percorso museale, sarà dotata di strumenti espositivi per ospitare piccole, ma importanti mostre temporanee incentrate sul prestito, di breve periodo, di opere di eccezionale livello provenienti dalle raccolte storico-artistiche toscane.
Verrà poi aperto al pubblico, in piena sicurezza, l’accesso, finora interdetto, alla torre del Palazzo D’Arnolfo, estendendo il percorso di visita e offrendo un punto di vista privilegiato sull’intera città e sulla sua conformazione urbanistica. Alla visita reale del monumento, definita e gestita secondo precisi parametri operativi, si affiancherà lo sviluppo di una modalità di fruizione digitale perchè l’esperienza sia godibile anche ai visitatori con difficoltà fisiche o disabilità motorie.
Fra le azioni previste nel progetto anche l’organizzazione di un programma di visite, di incontri e di esperienze culturali e la creazione delle premesse per l’ulteriore valorizzazione della dimensione socio-culturale di dialogo e di permeabilità fra il Palazzo D’Arnolfo e il centro cittadino. Particolare attenzione infine a specifiche azioni che garantiranno la massima accessibilità e inclusione anche da parte dei pubblici con difficoltà fisiche, psichiche e sociali.
“Una notizia che ci riempi di orgoglio e di profonda soddisfazione – ha dichiarato il sindaco di San Giovanni Valdarno, Valentina Vadi – Un progetto importante, sul quale abbiamo puntato e per il quale siamo stati premiati dalla Regione Toscana con un contributo di finanziamento di 200 mila euro, il massimo che si potesse ottenere nell’ambito del Bando sulle città murate. Il progetto, che avremo modo di illustrare, prevede anche un riallestimento del Museo delle Terre Nuove che sarà propedeutico e funzionale ad accogliere e sviluppare il progetto degli Uffizi Diffusi che è un obiettivo importante di questa Amministrazione comunale, per consentire di elevare ancora di più il livello della proposta culturale di San Giovanni Valdarno con tutte le conseguenze che questo potrà avere, in termini di attrattività turistica, anche nel tessuto economico e commerciale cittadino. Sempre per questo stesso progetto – tengo a ricordare – le spese di progettazione sono state sostenute in Art Bonus dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze: per un ente locale come il nostro la possibilità di sviluppare progettualità importanti, di prestigio e di qualità è direttamente legata alle opportunità che bandi ed altre forme di supporto, anche in sinergia come in questo caso, consentono di dispiegare e mettere in atto. Un ringraziamento alla Regione Toscana per il sostegno dato agli enti locali per la promozione della cultura e della tutela del patrimonio storico, artistico ed architettonico”, ha concluso il sindaco.
“Siamo estremamente soddisfatti per il contributo ricevuto dalla Regione Toscana per il nostro progetto. Un contributo – sottolinea l’assessore alla cultura di San Giovanni Valdarno Fabio Franchi – che indubbiamente premia le nostre azioni volte a valorizzazione il patrimonio storico-artistico della città, e che ci spinge a proseguire nella strada che, su questo settore, come Amministrazione comunale abbiamo intrapreso sin dal nostro insediamento. Il progetto che abbiamo infatti candidato al bando delle Città murate ha vari obiettivi, tutti collegati in una strategia unitaria di promozione e ulteriore valorizzazione di San Giovanni come ‘città della cultura e dell’arte’. In primo luogo, infatti, il nostro progetto vuole valorizzare e promuovere l’intero centro storico della città quale vero e proprio ‘museo a cielo aperto’, come peraltro suggerito dai vari studi che collegano la pianta del centro storico alle elaborazioni della ‘città ideale’ sviluppate dal Rinascimento in poi: uno spazio unitario, quindi, di palazzi storici e rispetto di geometrie edificatorie ideali e perfette (per lo meno secondo la mentalità rinascimentale), che nella San Giovanni di oggi si accompagna ad alti livelli di vivibilità e ad un Centro commerciale naturale di alta qualità, tra i più importanti e attrattivi della Toscana. In secondo luogo, riusciremo a riportare alla fruizione dei cittadini spazi di valore storico e artistico (le vecchie mura, le vecchie porte, la torre di Palazzo d’Arnolfo), fino ad oggi non adeguatamente valorizzati. In terzo, ma non di minor conto, luogo, riporteremo Palazzo d’Arnolfo e il Museo delle Terre Nuove che ospita alla piena funzione per cui fu pensato quando per esso fu individuata la destinazione museale: non solo un museo descrittivo della storia della Terre Nuove, ma anche uno spazio espositivo. Palazzo d’Arnolfo, al centro della nostra città e della nostra storia, potrà essere non solo il luogo in cui si può leggere la storia delle Terre Nuove, ma anche uno dei principali spazi espositivi della città. Una destinazione che lo renderà ancora più adeguato per ospitare esposizioni e mostre autorevoli, comprese quelle che saranno organizzate nell’ambito degli Uffizi Diffusi. Mostre ed esposizioni alle quali, tra l’altro, stiamo già lavorando da tempo”.
“Mi preme inoltre ricordare come la progettazione dell’intervento sia stata finanziata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze attraverso l’Art Bonus – conclude Franchi – Se, da una parte, è sentito e doveroso il ringraziamento a tale fondazione per l’opera di mecenatismo che effettua verso il patrimonio artistico, dall’altra parte è indubbio che tale sostegno da parte della Fondazione Cassa di Risparmio sia una ulteriore conferma della qualità degli interventi che abbiamo pianificato e stiamo mettendo in campo per la valorizzazione del patrimonio storico-artistico della città”.