Si è tenuto questa mattina al municipio di Figline l’incontro tra i sindaci del Valdarno fiorentino e i delegati Cobas per discutere del piano di riorganizzazione post pandemia per l’ospedale Serristori di Figline. Il confronto ha visto coinvolti Giulia Mugnai, Piero Giunti e Daniele Lorenzini – rispettivamente sindaci di Figline Incisa, Reggello e Rignano – e i rappresentanti del sindacato di base.
Un dialogo risultato piuttosto positivo quello tra le parti, ma da parte dei Cobas rimane attivo lo stato di agitazione da parte dei lavoratori. Dall’altro lato i primi cittadini hanno confermato che ancora non è stato firmato ufficialmente alcun documento da parte loro riguardo la riorganizzazione del presidio ospedaliero figlinese, dunque rimane ancora aperto il tavolo di confronto al riguardo come ribadito dalla stessa Mugnai.
“I sindaci hanno formalmente smentito che il documento è stato da loro sottoscritto – ha dichiarato Andrea Calò, rappresentante dei Cobas – Quindi abbiamo registrato un clima positivo, di interlocuzione, non solo con noi ma anche con la Regione. Come Cobas abbiamo chiesto innanzitutto, dopo l’episodio gravissimo dell’arresto del medico, che finisca questa situazione. Nel secondo passaggio abbiamo chiesto che i sindaci richiedano all’assessore Bezzini di presentare un progetto sulla base del decreto che prevede un pronto soccorso anche in zone definite disagiate, con popolazione inferiore agli 80mila abitanti, laddove la Regione ne individui i caratteri di interesse generale. I tre sindaci rappresentano circa 43mila abitanti e che parlare di punto di primo soccorso vuol dire prendere in giro la popolazione e metterla a rischio”.
A tal proposito, Calò ha sottolineato che per garantire un pronto soccorso “è chiaro che debbano funzionare la chirurgia e la medicina. Quindi riteniamo di avanzare questa richiesta, con un progetto da parte dell’assessore Bezzini che preveda un ripotenziamento dell’ospedale. Abbiamo però descritto anche lo stato di degrado in cui versano i servizi territoriali e distrettuali del Valdarno quindi abbiamo chiesto ai sindaci di tenere uniti i due passaggi: potenziare il Serristori e riqualificare le attività distrettuali, domiciliari e territoriali. Il tavolo di confronto è sempre aperto, sempre a Figline riconvocheremo l’altro tavolo che abbiamo aperto con tutte le altre associazioni, che ringraziamo, in primis il Comitato per il Serristori. Il clima quindi è positivo, ma d’interlocuzione, per questo non disarmeremo lo stato di agitazione da noi promosso”.
“Questa è una fase di confronto e di ascolto della città e delle forze che la animano – ha aggiunto il sindaco Giulia Mugnai – In questo caso abbiamo ascoltato le istanze raccolte dai Cobas e continuiamo nell’impegno di interlocuzione con l’azienda sanitaria. Questa è una fase cruciale perché nei prossimi mesi sarà discussa la ripartizione delle risorse per il Pnrr e molte di queste, sia economiche che umane recentemente assunte, dovranno essere dedicate alla sanità e noi chiediamo che siano portate anche sull’ospedale Serristori. Un’occasione unica per questo abbiamo volontariamente aperto questa fase di confronto con la città per capire i bisogni reali sia in termini di risposta territoriale che ospedaliera. Come sindaci continuiamo il dialogo con Regione Toscana, con l’assessore e l’Asl affinché si possa fare una battaglia per far arrivare risorse e nuove professionalità nel nostro presidio sanitario così che possa essere davvero rilanciato in questa fase”.