di Riccardo Barlacchi
Fare la gavetta è sempre un lavoro duro, nel calcio e nella vita in generale. È sacrificio, fatica psicofisica, ma se c’è la passione tutto diventa più semplice e alla fine i risultati arrivano. Lo sa Lorenzo Venuti, difensore classe ’95 della Fiorentina, che di gavetta ne ha fatta tanta, attraversando quasi tutta Italia, dalla Lombardia alla Puglia. L’uomo delle promozioni, lo si potrebbe chiamare, visto che in 3 anni è passato dalla Serie B alla Serie A con due squadre diverse, prima col Benevento, poi col Lecce. Venuti ha raggiunto la definitiva maturità per giocare nella massima serie del calcio italiano, fino ad entrare nella prima squadra della Fiorentina, il club che lo ha cresciuto sin dall’inizio.
Sotto l’egida del patron Rocco Commisso, che da sempre ha dichiarato di voler valorizzare i gioielli di propria produzione, per il ragazzo di Incisa si è avverato un sogno. Poi tutto il mondo si è dovuto imbattere nella pandemia da coronavirus, a cui è seguito lo stop di tutti gli sport. Lorenzo, in esclusiva per Valdarno Oggi, ha raccontato come un atleta professionista si è dovuto adattare alla situazione. Prima la nostalgia di casa e dei familiari, perché “non è stato facile saperli vicini, ma non poterli incontrare”. È stata grande l’apprensione per i colleghi che hanno contratto il Covid-19, come Cutrone, Vlahovic e il capitano Pezzella, anche se l’unione non è venuta a mancare: “Eravamo preoccupati sia per i nostri compagni che per tutte le persone a cui eravamo vicini. Abbiamo una chat di squadra, siamo stati tutti abbastanza in contatto. Tra l’altro svolgendo gli allenamenti a distanza, con il supporto della tecnologia, ci sentivamo anche con lo staff tecnico”.
Gli allenamenti hanno preso una piega diversa, “una situazione abbastanza particolare”, la definisce Venuti. Allenarsi singolarmente da casa fa strano per uno sport di squadra: “A noi tutti manca molto la possibilità di allenarci in gruppo e di vivere insieme la vita dello spogliatoio, d’altra parte non avevamo molte altre alternative. Penso comunque che, nonostante le difficoltà, stiamo lavorando abbastanza bene per farci trovare pronti quando potremo tornare ad allenarci insieme”. Dal momento in cui il calcio riprenderà, l’obiettivo di Venuti è uno solo: conquistarsi un posto da titolare. Per adesso il ragazzo ha collezionato cinque presenze dal primo minuto e due da subentrato, per un totale di sette.
A Lorenzo non basta, vuole di più e sa che prima o poi il suo momento arriverà: “Il calcio è la mia vita. Devo solo pensare ad allenarmi per farmi trovare pronto quando avrò la mia opportunità. L’unica ricetta per fare bene è il lavoro. Solo così posso mettere in difficoltà mister Iachini nelle sue scelte”. Tornare a giocare è l’unico pensiero, perché i compagni sono forti ed il gruppo è unito. Ma chi è il più forte? “Ci sono tantissimi calciatori molto forti in rosa, è difficile fare un nome solo. Chiesa, Castrovilli o Pezzella sono straordinari”. Il duro lavoro non porta solo risultati, ma anche privilegi, ogni tanto: “Devo dire – conclude il difensore – che è fantastico avere la possibilità di vedere allenarsi e giocare un fenomeno come Ribery”.
(Foto di Carlo Bressan)