Lo hanno rintracciato a Pisa, ma per diversi mesi è stato attivo sul territorio del Valdarno aretino dedicandosi allo spaccio di droga (hashish, ma anche droghe pesanti come eroina e cocaina) tra Montevarchi e Levane, spingendosi fino ad Arezzo.
I Carabinieri della Stazione di Levane, in sinergia con i colleghi del Nucleo Operativo Radiomobile della compagnia pisana, hanno arrestato un disoccupato tunisino con alle spalle parecchi precedenti penali. Una vecchia conoscenza per le forze dell’ordine del nostro territorio in quanto il soggetto, sebbene residente nel livornese, tra il 2016 e il 2017 ha visitato più volte la zona del Valdarno, come detto in particolare Montevarchi e Levane dove si era reso protagonista di centinaia di episodi accertati di spaccio, soprattutto nel centro storico e nei pressi del cimitero cittadino. Un “professionista” che in tale circostanza si era avvalso dell’aiuto di due complici, suoi connazionali, anch’essi individuati e monitorati dai Carabinieri della stazione di Levane.
La lunga e scrupolosa indagine condotta dai militari dell’Arma per diversi mesi, aveva permesso di individuare e deferire tutti i soggetti appartenenti all’organizzazione criminale, oltre anche all’emissione di tre misure cautelari, eseguite ad inizio 2017, attraverso le quali erano stati arrestati tutti e tre gli spacciatori. Nell’occasione, erano stati denunciati in stato di libertà anche 9 tossicodipendenti, accusati di favoreggiamento nei confronti del sodalizio criminoso.
Alla custodia cautelare in carcere, erano seguite, via via, misure meno afflittive, in ultimo l’obbligo di presentazione ai Carabinieri livornesi, dai quali il soggetto di riferimento di questa rete doveva recarsi tutti i giorni per apporre la propria firma.
I militari della Stazione di Levane, continuando a monitorare l’ambiente vicino allo spaccio degli stupefacenti, avevano scoperto che l’uomo, nonostante l’obbligo di firma, era riuscito a ritornare diverse volte nel valdarno aretino, in particolare da gennaio a maggio 2019: i Carabinieri avevano pertanto ripreso una serrata attività d’indagine, riuscendo a documentare, nuovamente, altri 300 episodi e di identificare più di 30 acquirenti.
Nello stesso tempo il tunisino, terminato il processo per i fatti risalenti al 2016/2017, era stato condannato definitivamente a 5 anni e 6 mesi di reclusione ed al pagamento di 20.000 euro di multa, mentre per le nuove indagini del 2019, i Carabinieri della Stazione di Levane avevano richiesto ed ottenuto la misura della custodia cautelare in carcere.
Negli ultimi tempi però, il criminale in questione aveva fatto perdere le proprie tracce, violando così l’obbligo di firma imposto e, nonostante il tunisino fosse rientrato nelle zone di Pisa e Livorno già dal maggio 2019, i Carabinieri sono riusciti a studiarne le abitudini rintracciandolo nelle zone di Pisa: in questo modo, anche grazie all’aiuto dei colleghi della Compagnia Carabinieri di Pisa, già comandati dall’attuale Comandante di Compagnia di San Giovanni Valdarno, i militari sono riusciti a trarlo in arresto, notificandogli sia i 5 anni e 6 mesi divenuti definitivi, sia la nuova ordinanza di custodia cautelare per i fatti del 2019. Il tunisino è stato pertanto tradotto presso il carcere “Don Bosco” di Pisa; in totale, le cessioni di stupefacente documentate tra i fatti del 2016/2017 e quelli del 2019, superano le 4.000.