Sul futuro dell’ospedale Serristori intervengono i Cobas, che criticano l’ipotesi di rendere il presidio figlinese un punto di primo soccorso per codici d’urgenza minori da parte dell’azienda sanitaria. “Le scelte e le azioni di politica sanitaria messe in atto dal presidente della Regione Toscana Giani sul servizio sanitario regionale stanno comportando un peggioramento dell’organizzazione dei servizi e attività degli ospedali, territori e distretti con drammatiche ricadute su ciò che resta del servizio sanitario pubblico del Valdarno Fiorentino”, scrivono i Cobas in una nota.
I rappresentanti sindacali definiscono “pericolosa” l’apertura di un punto di primo soccorso, fatta per gestire codici minori (bianchi e azzurri) viste le lunghe attese che i cittadini fanno al DEA dell’OSMA (dove sono stati spesi milioni di euro) e al PS dell’Ospedale della Gruccia di Montevarchi. E questo pur essendo stati avvisati formalmente, Giani, Morello e la sindaca Mugnai, sulla pericolosità dell’apertura del Punto di Primo Soccorso su un ambito territoriale valdarnese con più di 50mila abitanti che comprende vallate e complesse comunità montane, una ricca rete di attività economiche industriali, artigianali, ricettive e turistiche con Autostrada e percorsi viari regionali e provinciali ad alta intensità”.
A questo i Cobas aggiungono come sia “una follia attribuire la gestione del Punto di Primo soccorso in modo improprio al personale medico del 118, al personale infermieristico interno e ai medici internisti dei reparti. Non si può perseverare in questa follia attribuendo la gestione impropria del PPS al personale medico del 118 e del personale infermieristico del presidio che più volte come COBAS abbiamo ribadito non può essere distolto dalla sua funzione dell’emergenza territoriale, poiché l’eventuale attivazione dell’automedica fuori dall’Ospedale lascerebbe sguarnito il PPS, essendosi pronunciati chiaramente i pochi medici internisti del presidio di non essere disponibili ad abbandonare le proprie specialistiche per tamponare l’assenza del medico del 118, al fine di gestire un ‘obbrobrio’ dal solo sapore elettoralistico e del quale i cittadini del Valdarno fiorentino non hanno alcun bisogno”.
Un’ ipotesi questa riorganizzazione dell’ospedale che, secondo quanto riportato dai Cobas, non vedrebbero di buon occhio neanche chi lavora al Serristori, con “in corso una sollevazione da parte di tutto il personale sanitario interessato del presidio e proprio in data odierna è previsto una riunione del Dipartimento dell’Emergenza Aziendale con l’intenzione di asfaltare i dissensi professionali e organizzativi per far partire in quelle condizioni il PPS che non vogliamo”. I rappresentanti sindacali dunque ribadiscono la ferma contrarietà a quello che definiscono “un pastrocchio gestionale sanitario di un Punto di Primo Soccorso poiché è una risposta inadeguata per le sue impostazioni e caratteristiche di trattare in sicurezza sia i codici minori che quelli di media e alta criticità slegato come sarebbe dalla diagnostica radiologica e di laboratorio. Giani, Morello e Mugnai sappiano che in questo modo viene messa a rischio la salute dei cittadini e la Sindaca, che potrebbe fermare il declassamento in atto, sappia che l’attivazione del punto del PPS è l’inizio dello smantellamento vero e proprio del presidio ospedaliero con la prosecuzione della chiusura dei posti letto già in atto”.
I Cobas criticano apertamente anche la conferma alla guida dell’Asl Toscana Centro del dottor Morello “che si è visto spostare il pensionamento di due anni, portando la durata del contratto a manager della sanità a cinque anni rispetto ai tre scaduti. Vergognoso è stato il silenzio del Consiglio Regionale e della 3° Commissione non solo sulle nomine e sulle spartizioni delle poltrone ma sulle verifiche istituzionali di propria competenza. Una proroga strumentale, ingiustificata e frutto a quanto sembra di una interferenza di poteri forti su una gestione regionale debole, deficitaria e scarsamente trasparente. Questa nomina, unita all’ambiguità della maggioranza della Giunta che sostiene Giani, rimette in sella il dottor Morello, uno dei maggiori nemici del presidio Serristori quale ospedale per acuti, e rende più solida la ricca rete di strutture private ‘accreditate’ come case di cura, laboratori, studi fisioterapici e strutture residenziali che negli anni del depauperamento del servizio pubblico valdarnese hanno raggiunto sostanziosi profitti che vogliono mantenere”.
“Occorre riaprire senza alcun indugio il PS H24 e se questo non avviene ci aspettiamo coerenza – concludono i Cobas – una dura opposizione e l’attesa mobilitazione popolare da loro annunciata a sostegno dell’Ospedale Serristori: tutto il resto è fuffa e propaganda”.