Dopo decenni di attesa, il tanto atteso secondo ponte sull’Arno arriverà sul tavolo della Conferenza dei Servizi al Ministero delle Infrastrutture. Un’opportunità colta dalle Amministrazioni Comunali di Figline e Incisa Valdarno e Reggello grazie ai lavori per l’ampliamento della terza corsia autostradale nel tratto Incisa-Valdarni: nell’occasione il 9 maggio i due Comuni chiederanno ufficialmente la realizzazione di un nuovo ponte sull’Arno come opera fondamentale per il miglioramento della mobilità locale, da inserire appunto nei lavori riguardanti il tratto autostradale valdarnese della A1.
“Il nostro ruolo sarà quello di porre all’attenzione della Conferenza dei servizi tutte le motivazioni per realizzare un’opera che questo territorio aspetta da anni – ha spiegato la sindaca Giulia Mugnai -. I benefici saranno molteplici: ovviamente il traffico sul centro urbano sarà alleggerito e migliorerà notevolmente la viabilità verso il casello autostradale di Incisa, rendendo più agevole la circolazione dei mezzi pesanti in transito nelle nostre zone industriali. Il nuovo ponte porterà anche benefici di tipo ambientale (riduzione di emissioni in atmosfera ed emissioni acustiche, riduzione del traffico pesante all’interno del centro urbano) ma anche economici, perché un’infrastruttura di collegamento così importante rappresenta un’opportunità di sviluppo industriale di tutto il territorio”.
La progettazione preliminare del secondo ponte sull’Arno risale al 2013, quando l’allora Provincia di Firenze individuò il vincitore a seguito di un bando europeo a cui parteciparono 63 professionisti. La tipologia dell’opera prescelta è quella di ponte a doppio arco, a via intermedia. Sia la scelta della tipologia architettonica che quella relativa ai materiali del ponte tengono conto della presenza di un vincolo paesaggistico: luce di calcolo della campata di circa 160 mt; lunghezza totale dell’impalcato: circa 230 mt; larghezza dell’impalcato: circa 15 mt + piste laterali 2,50 mt; struttura portante dell’arco in acciaio con profili tubolari circolari saldati. Struttura portante dell’impalcato in acciaio (cassone) e soletta collaborante in cemento armato; fondazioni in cemento armato e pali di grande diametro. Il progetto preliminare prevede che nella fase di costruzione dell’opera venga limitata al massimo la movimentazione dei materiali. Particolare attenzione è stata poi rivolta alla scelta dei materiali: quelli individuati per la realizzazione del rilevato e del pacchetto di sovrastruttura stradale sono a basso inquinamento.