La pista come luogo di incontro tra arte e musica, uno spazio di libertà per essere se stessi in modo autentico. È una riscoperta dei valori originari del clubbing quella portata avanti da Reset Sound, una crew di giovani dj e promoter nata in Valdarno otto anni fa e allargatasi alle province di Arezzo, Siena e Firenze. Il filo conduttore che unisce questi ragazzi è la passione per la musica – quella elettronica – e l’amicizia, un percorso condiviso che germoglia sotto le casse di club e festival, cresce di serata in serata e oggi trova la sua sintesi in una parola, “Kwərk”, ovvero il titolo del loro nuovo progetto che punta a far ballare giovani e appassionati del genere.
“Reset Sound nasce nel 2014 e come si può intuire dal nome il nostro intento era di ‘resettare’ quello che era il movimento techno in quel periodo nella zona valdarnese e nella provincia Arezzo-Siena” spiegano Giorgio Causarano e Simone Malatesta, fondatori insieme a Fabio Comi del gruppo. “I locali non organizzavano più grossi eventi techno e la scena era in calo, così decidiamo di unirci diventando un gruppo di promoter e dj per un rinnovamento di queste serate”.
La scintilla che fa prendere la decisione scocca a Riccione nel 2014, durante la Notte Rosa: è lì che il futuro gruppo capisce che oltre ad andarci alle serate poteva iniziare a far ballare la gente. La prima base di Reset Sound è la discoteca Essenza a Siena, dove dalla semplice vendita dei biglietti arriva a curare la direzione artistica del locale. La techno con Reset Sound diventa di casa all’Essenza, che ospita importanti nomi del panorama della musica elettronica: Pet Duo, Felix Krocher, Markantonio Enrico Sangiuliano e Speedy J per citarne alcuni. “Il progetto dell’Essenza è uno tra i più belli che abbiamo fatto, siamo partiti dal piccolo e passo dopo passo siamo riusciti a dare una visione al locale – spiegano i ragazzi di Reset Sound – In parallelo abbiamo lavorato con altre discoteche in Valdarno, Firenze e Arezzo, fino ad arrivare a collaborazioni con importanti eventi come il Napusten Festival, il Nature Beat e il Kappa FuturFestival, per cui per entrambi abbiamo ottenuto l’esclusiva per la Toscana”.
Un’avventura piena di soddisfazioni messa in stand by per due stagioni dall’emergenza pandemica. La musica però non si è fermata, con i ragazzi di Reset Sound che hanno riadattato i loro format con dj set live ed eventi online. La techno suonata a distanza è poi tornata finalmente in pista. Ed è qui che nasce “Kwərk”, il nuovo format che il gruppo ha lanciato lo scorso novembre. Un appuntamento mensile al Mulino di Figline – il prossimo è in programma il 23 dicembre – dove arte e musica si uniscono “in una simbiosi estemporanea che permette di esprimersi liberamente” come spiegano Giorgio e Simone. L’obiettivo di Kwərk è quello di “rompere il conformismo e l’abitudine”. Unicità e stravaganza al potere, dove “conformismo e omologazione si smaterializzano in pulviscolo sonoro” per un viaggio che consente a ognuno di esprimere la sua vera essenza.
“Con Kwərk vogliamo che chi viene a ballare abbracci la propria unicità, siamo per la libertà della persona in ogni sua forma – evidenziano i ragazzi di Reset Sound – Il nostro progetto vede un’esperienza a 360 gradi, fatta di musica, elementi artistici e riferimenti culturali. Il clubbing negli anni ’90-’00 era un movimento di nicchia, di rifiuto dei canoni, una cosa che ai giorni nostri si è un po’ persa. Ci siamo ispirati molto all’arte dadaista: alla prima serata abbiamo esibito degli oggetti ‘ready-made’ come un bidet o la gamba di un manichino ad esempio per dare un senso di uscita dalla conformità, come vuole il movimento Dada. A chi entrava abbiamo dato un adesivo con scritto ‘Non conforme’ che per noi voleva essere un invito: sentiti libero di esprimere il tuo io. La scena underground nasce di fatto così”. Un percorso alternativo quello intrapreso con Kwərk che punta a proporre artisti emergenti, ma che suonano musica di qualità. A tal proposito, ospite della serata del 23 dicembre sarà Kohr, una dj che vive a Dubai. “Seppur con otto anni di esperienza, anche noi siamo giovani quindi ci piace suonare con dj che appartengono a questa nuova generazione di artisti. Abbiamo deciso di rompere gli schemi, unendo arte e musica in maniera un po’ provocatoria – concludono Giorgio e Simone – Vogliamo colpire colpire chi balla e fargli dire: ‘è un posto strano, però mi ci ritrovo’”.