“Non concordiamo con questa politica di smantellamento”. Intervengono così i Cobas sulla situazione dell’ospedale Serristori e sulle recenti scelte fatte per il futuro del presidio ospedaliero figlinese. In una nota i sindacati di base spiegano di respingere al mittente quello che definiscono “l’ennesimo progetto speciale che dovrebbe essere approvato dalla Regione Toscana”, il riferimento è al poliambulatorio di emergenza urgenza che dovrebbe essere istituito al posto del pronto soccorso come annunciato dall’assessore regionale Bezzini, “siamo contrari all’affossamento dell’ospedale Serristori e all’utilizzo delle risorse del famoso Pnrr per la creazione dell’ennesimo carrozzone della casa di comunità e per l’ospedale di comunità in aggiunta all’altro carrozzone della società della salute. Inaccettabile è l’altra fuffa sul potenziamento della rete di assistenza territoriale”.
Secondo i Cobas, “la chiusura del Pronto Soccorso H24 anticipata di due anni grazie al Covid e ora definitivamente sancita e giustificata dal rispetto di un decreto legge ante pandemia e mascherata da un progetto speciale di là a venire, con un poliambulatorio di emergenza urgenza attivo sette giorni su sette sulle 12H per i codici minori e gestito a vostro dire con i medici di pronto soccorso dell’Osma per i codici a bassa complessità, è un vero danno ad un territorio ad alta densità e complessità e un colpo mortale ad un servizio sanitario pubblico universale, solidale e omogeneo”. Per i sindacati di base una prospettiva di questo tipo sottovaluterebbe e ometterebbe “la condizione di disagio e forte criticità del Dea all’OSMA che nonostante l’alta professionalità e abnegazione dei nostri lavoratori, viene quotidianamente preso d’assalto per gli alti ed estenuanti flussi d’accesso. Ciò comporta, come più volte denunciato dai Cobas, continue e lunghe attese dei degenti, che nei picchi massimi di afflusso raggiungono le presenze in contemporanea di più di 70 pazienti in attesa di riallocazione nei reparti di competenza a causa della mancanza dei posti letto. Ignorate inspiegabilmente le criticità del Pronto Soccorso della Gruccia, anch’esso in sofferenza”.
Nella nota non mancano critiche anche a livello politico. “Sulla sindaca Mugnai pesano tantissime responsabilità, tra cui la prima nell’esser venuta meno ai compiti di rappresentanza assegnatele dalle leggi quale autorità sanitaria locale che agisce nell’interesse generale della popolazione, la seconda nell’aver permesso la dissipazione di un patrimonio, quale l’Ospedale Serristori, frutto di una donazione fatta alla popolazione. Non corrisponde a vero che in questi anni sia stato fatto il possibile da nessuna delle sue maggioranze politiche per pretendere il mantenimento degli impegni sottoscritti dai Sindaci del PD con Regione Toscana e USL Toscana Centro sulla vocazione del presidio ospedaliero Serristori e per elevare il livello di attenzione sulla vicenda che ha caratterizzato la forte precarizzazione dell’Ospedale attraverso il depotenziamento, le continue esternalizzazioni di attività e servizi, la riduzione delle dotazioni organiche sanitarie, l’indebolimento dell’area critica e territoriale legate all’emergenza urgenza e della Guardia medica”.
Per i Cobas “le dimissioni della sindaca Mugnai e della giunta comunale sono un atto dovuto poiché tutti loro hanno tradito gli impegni politici presi”. I sindacati infine si rivolgono anche alla cittadinanza, lanciando un appello alla popolazione, alle associazioni e ai movimenti che fino ad oggi hanno combattuto per la difesa dell’ospedale Serristori, del servizio sanitario pubblico, del diritto alla salute per la ripresa delle mobilitazioni affinché il presidio ospedaliero non venga smantellato”.