Giorni di ricerche con il groppo in gola, fino a scoprire la triste verità a poche centinaia di metri da casa. Purtroppo è stata ritrovata morta Nina, una dolce cagnolina di undici anni scomparsa da Viesca, località di Matassino, lo scorso 3 marzo. Una scoperta terribile per la sua famiglia che l’hanno ritrovata seppellita in un terreno a circa 250 metri dalla propria abitazione: a causare il decesso di Nina è stato un “forte trauma”, come riporta la sua giovane padrona in una lettera aperta (che riportiamo di seguito), che ha causato nel corpicino del cane emorragie interne, collasso polmonare, fratture multiple e la rottura di milza e peritoneo. Una fine terribile, per la quale la proprietaria di Nina ha deciso di sporgere denuncia contro ignoti ai carabinieri e soprattutto andare a fondo su come la sua amata cagnolina sia morta, molto probabilmente uccisa da qualcuno.
“Ho ritrovato il suo corpicino malamente nascosto e sepolto ai margini della vigna dei miei vicini. Nina è stata uccisa e l’assassino ha cercato di nascondermi la verità – scrive nella lettera inviata alla redazione la padrona – Nina è stata ammazzata la sera stessa in cui non è più rientrata in casa (al massimo il giorno dopo). L’ho cercata, mi sono dannata, ho venduto l’anima al diavolo per ritrovarla. Purtroppo ho trovato solo il suo corpicino. Nina è stata ammazzata e sepolta a 250 mt da casa mia (luogo raggiungibile da sole jeep o a piedi). Lei non frequentava quel posto, per di più la sera, perciò ci è stata portata una volta morta. Il corpo di Nina è stato cremato e mi sono state negate le sue ceneri. Così, non ho nemmeno un posto dove piangere e portare i fiori. Nel momento in cui Nina è stata ammazzata, l’assassino ha deciso di negarmi la verità e costringermi a sottoporre il corpo di Nina a necroscopia e conseguentemente negandomi le sue spoglie”.
“Nina è morta di emorragie interne, collasso polmonare, fratture multiple, rottura di milza e peritoneo causate da forte trauma. Io non ho potuto soccorrerla, non ho potuto stare là con lei finché non ha spirato, non so neanche quanto ha sofferto. Nina è morta senza di me. Ho cercato Nina ovunque e non avrei smesso finché non l’avrei trovata. Chi me l’ha ammazzata non credeva che non mi sarei mai arresa. Più volte hanno tentato di dissuadermi dalla sua ricerca ‘perché qui è terra di lupi e (ovviamente) i lupi mangiano i cani’. Qui l’unico lupo avvistato cammina su due gambe! Ho stampato migliaia di volantini. Ho chiamato i cinofili per cercare le ultime tracce di Nina, si sono mobilitate volontarie da Firenze e Lucca venendo fino qui, Matassino, Firenze. Tutti mi dicevano di smetterla, di prendere un altro cagnolino e rassegnarmi. E invece no, non mi sono arresa: ho continuato incessantemente a cercarla. Ogni momento libero dal lavoro era utile per distribuire volantini o battere la campagna dei vicini”.
“Per più giorni consecutivi sono venute persone ad aiutarmi. Grazie a Ivan e ai suoi Kira e Argo (coi quali Nina ci litigava sempre) perché hanno ritrovato Nina sepolta (ai margini della vigna dei miei vicini); ringrazio Barbara, Claudia, Lucia, Alessandra, Patrizia, Marianna e infine Simona. Ringrazio tutti coloro che hanno condiviso il post su Facebook o mi hanno segnalato qualsiasi avvistamento. Per due settimane ho dovuto nascondere la verità in attesa dell’autopsia e di fare denuncia. Nina è stata uccisa presumibilmente la sera del 7 marzo (tra le 20.30 e le 22 – ora della scomparsa). Confidando che da oltre 11 anni lei non si allontanasse dalla nostra strada vicinale; il luogo della sua morte dovrebbe essere proprio questo. Finché qualcuno non mi racconterà cosa sia effettivamente successo, questa è una ‘ipotesi'”.
“Ho ritrovato il corpicino di Nina alle 17.30 del 19/03: tredici giorni dopo la sua sparizione! 13 giorni di scarpinate nella vigna e nei boschetti attigui. Alle 17.45 sono intervenuti i Carabinieri Forestali del Comando di Reggello. Il referto dell’autopsia è arrivato venerdì 25/03. La denuncia è stata sporta giovedì 31/03. Adesso è il momento delle domande, che confido vengano fatte dalle autorità competenti. Chiedo di nuovo la massima condivisione, affinché chiunque sia stato venga raggiunto da questo messaggio e si vergogni per tutta la vita”.