Nasce a Montevarchi la prima comunità energetica rinnovabile della Toscana. Il progetto, presentato questa mattina dal sindaco Silvia Chiassai Martini insieme all’imprenditore Fabrizio Bernini, componente della Commissione Futura, si pone l’obiettivo di rendere la città passo dopo passo sempre più autosufficiente dal punto di vista energetico e orientata verso le fonti sostenibili.
“La nostra amministrazione – ha spiegato il sindaco Chiassai – sta lavorando da mesi alla creazione di una comunità energetica che segni l’avvio nella nostra città di un percorso virtuoso di produzione e consumo di energia più sostenibili. Un importante passo in avanti verso un “green new deal”, una grande opportunità di sviluppo economico, sociale e ambientale. La nuova legislazione permette a enti locali, imprese e cittadini di unirsi per produrre, consumare e condividere l’energia autoprodotta in modo da offrire una parziale indipendenza dai grandi gestori, un effettivo risparmio e un graduale beneficio per l’ambiente. L’Amministrazione svolgerà un ruolo di promotore dell’iniziativa e sarà garante degli interessi dei produttori e dei consumatori. L’idea è nata grazie al cavaliere Fabrizio Bernini, membro della Commissione Futura, con cui abbiamo iniziato a lavorare per questa finalità già dal luglio scorso”.
“Da cittadino e da imprenditore – afferma Bernini- ho sostenuto fin dall’inizio la creazione delle Comunità Energetiche come modello innovativo di approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili, per i considerevoli vantaggi e benefici economici, sociali ed ambientali . Oggi grazie alle innovative tecnologie abilitanti che consentono la gestione, monitoraggio dei consumi energetici e ai sistemi di accumulo che immagazzinano l’energia prodotta, il consumatore finale privato, pubblico ed azienda, si trasforma in prosumer diventando protagonista della transizione energetica, sarà in grado di autoprodursi localmente l’energia necessaria al proprio fabbisogno oppure scambiarla e condividerla con gli utenti appartenenti alla stessa Comunità Energetica. In sintesi si traduce in ottimizzazione delle risorse energetiche, risparmio economico e riduzione delle emissioni di CO2. L’introduzione dell’Economia Circolare nel settore energetico è un passo importante e fondamentale verso la città del futuro.”
Entrando nel dettaglio del progetto, la prima cittadina ha illustrato come l’amministrazione comunale abbia già individuato 26 immobili di proprietà dove saranno realizzati 26 impianti, valorizzando 13.500 mq con una potenza complessiva installata pari a 1,1 MWp, in grado di produrre 1.385 MWh all’anno. “Grazie al modello fortemente improntato allo sviluppo di nuovi impianti, potranno beneficiare della nuova energia prodotta da 350 fino a 3.000 utenti appena completata la prima fase d’implementazione – aggiunge Chiassai Martini – Moderne strutture tecnologiche che permettano di attivare un processo di transizione energetica nel territorio”.
“Crediamo fermamente nella rivoluzione green che segue gli obiettivi imposti dall’Europa di riduzione entro il 2030 delle emissioni di gas serra di almeno il 55% rispetto ai livelli del 1990 per incrementare la quota di energia rinnovabile ad oltre il 70% del fabbisogno – prosegue La realizzazione della comunità energetica permetterà di aprire un nuovo modello di servizi a partecipazione locale diffusa superando la gestione attuale caratterizzata da volatilità dei prezzi, un problema enorme per il nostro Paese. Una sfida nuova che la nostra amministrazione vuole accettare, tra le prime in Italia, ma anche un atto di libertà da mettere a disposizione di tutto il Valdarno, compensando e contrastando la speculazione energetica che pesa sulle nostre comunità. Un progetto concreto che da Montevarchi guarda al futuro, in attesa che una seria politica di livello regionale e nazionale assicuri una significativa autonomia energetica nel segno delle rinnovabili e di una maggiore economicità”.
L’iniziativa avrà anche benefici dal punto di vista sociale, come spiega il sindaco: “Tutti noi avremo la possibilità di contribuire alla transizione favorendo anche progetti di carattere sociale, come la creazione del Fondo per la lotta alla povertà energetica, un’iniziativa reale per un futuro più equo e sostenibile per ogni cittadino. Attraverso l’utilizzo degli edifici istituzionali e scolastici, potremo favorire un’autoproduzione di energia che permetterà di abbassare le bollette alle aziende e ai cittadini che decideranno di aderire alla società consortile senza alcun investimento iniziale, ma con un immediato risparmio sulla bolletta che può raggiungere il 20%, promuovendo contemporaneamente un messaggio culturale e ambientale agli stessi studenti che vedranno le loro scuole essere uno strumento della rivoluzione verde. La dipendenza energetica del nostro Paese, purtroppo, è un problema tenuto sotto traccia da molti anni e che oggi manifesta forti ripercussioni economiche. Molto si poteva prevedere, ma nulla è stato fatto in termini di approvvigionamenti previdenti. Il Comune di Montevarchi invece si muove per attuare concretamente politiche green di autonomia e di risparmio energetico a favore della comunità, delle imprese e dei cittadini. Il modello e lo strumento giuridico che ci distingue a livello nazionale è il partenariato pubblico privato per mettere a bando il progetto, a seguire la Cer nascerà come società consortile dal binomio ente locale/investitore-gestore, ma sarà solo l’inizio: immaginate che nel tempo si aggregheranno altri produttori e soprattutto moltissimi cittadini e imprese anche nella qualità di consumatori che garantiranno un vero e proprio ecosistema in equilibrio che condividerà energia e benefici economici eroganti dal GSE”.
Quello di stamattina sottolinea Chiassai Martini è soltanto il primo step di un percorso più lungo, che nei prossimi mesi vedrà anche una condivisione e un coinvolgimento diretto di cittadini e imprese che avranno un ruolo centrale quindi all’interno del progetto della comunità energetica rinnovabile, con l’ente locale che fungerà oltre che da promotore anche da garante con funzioni di controllo e di coordinamento. “L’obiettivo futuro di chi governa non per le prossime elezioni ma per le prossime generazioni – conclude il sindaco – e deve essere quello della totale indipendenza energetica della nostra città. La Cer è il primo grande passo per metterci, anche in Valdarno, al riparo del globalismo energetico speculativo esprimendo tutta la sovranità amministrativa di cui siamo capaci”.