“Nella riorganizzazione generale dei presidi della Sud Est, a cui stiamo lavorando per rispondere all’emergenza coronavirus, quello di Montevarchi è il punto di riferimento per il ricovero dei pazienti No Covid”, è questa la novità annunciata dal direttore generale dell’Ausl Toscana Sud Est, Antonio D’Urso che nella giornata di ieri ha fatto visita all’ospedale di Montevarchi per incontrare i dipendenti, confrontarsi con loro e ringraziarli per l’operato svolto finora. D’Urso si è confrontato anche con il presidente della Conferenza dei Sindaci, Sergio Chienni, sulle varie questioni sanitarie relative alla vallata.
Entrando nel dettaglio della riorganizzazione che interesserà la Gruccia, D’Urso spiega che il presidio accoglierà “in particolare i pazienti affetti da patologie cardiovascolari e neuro vascolari, ad esempio. Laddove un paziente sospetto Covid venisse preso in carico dal Pronto Soccorso, sarà opportunamente valutato. In caso di sospetto confermato, verrà trasferito all’ospedale di Arezzo”.
Nella nota diffusa, l’Azienda Sanitaria spiega inoltre che l’ospedale della Gruccia, come tutti gli altri della Sud Est, viene rifornito quasi ogni giorno con Dispositivi di protezione personale di varia natura, ciascuno destinato ad un diverso uso, a seconda della tipologia di lavoro che viene effettuato. Le mascherine chirurgiche consegnate negli ultimi giorni sono di tre tipi: quelle classiche cioè chirurgiche (usate in sala operatoria), quelle in tessuto non tessuto fornite dalla Regione e, infine, quelle della Protezione civile. I Dispositivi sono tutti forniti da canali ufficiali e individuati come idonei a garantire la sicurezza dell’operatore e del paziente. Nei giorni scorsi dalla Direzione della Sud Est è partita una nuova informativa ai dipendenti su come e quando si utilizzano i vari Dispositivi e con le indicazioni per una corretta vestizione, svestizione e per lo smaltimento dei Dispositivi stessi.