Trattamenti sempre più innovativi per l’incontinenza urinaria. L’equipe dell’UOSD di Urologia dell’ospedale la Gruccia, diretta dal dottor Stefano Rosadi, ha eseguito impianti definitivi di neuromodulatore sacrale in due pazienti con disfunzioni al basso apparato urinario, risolvendo una condizione cronica che può incidere negativamente sulla qualità di vita della persona. Altri tre pazienti saranno sottoposti al trattamento definitivo.
La neuromodulazione sacrale è una tecnica mininvasiva indicata nel trattamento della vescica caratterizzata da un’aumentata frequenza minzionale, da incontinenza e da ritenzione urinaria non ostruttiva. È utilizzata per quelle condizioni disfunzionali del basso apparato urinario che sono refrattarie alla terapia farmacologica o riabilitativa, ponendosi come valida alternativa a procedure chirurgiche più invasive.
Il trattamento chirurgico di III livello di Neuromodulazione sacrale è un intervento iper-specialistico e va ad affiancarsi agli altri trattamenti nell’ambito dell’Urologia funzionale e della Neuro-Urologia eseguiti presso l’Urologia dell’ospedale del Valdarno, quali le infiltrazioni vescicali di tossina botulinica e il nuovo trattamento apportato in questi ultimi giorni di stimolazione del nervo tibiale. Con queste tre tipologie di trattamento è possibile offrire ai pazienti con problematiche urologiche funzionali o di vescica neurologica, tutte le alternative terapeutiche di III livello indicate dalle Linee Guida urologiche europee.
Il 10 giugno è stata, inoltre, organizzata una giornata di “Training Day” dedicata a medici ed infermieri che iniziano ad avvicinarsi alla neuromodulazione sacrale. Il corso ha visto come responsabili scientifici il dottor Stefano Rosadi e la dottoressa Marilena Gubbiotti.