Un problema non solo in termini di sicurezza, ma soprattutto di senso di comunità e partecipazione sociale. È questa la visione che Mirko Vichi, segretario del Partito della Rifondazione Comunista del Valdarno aretino, ha della recente ondata di furti che nelle ultime settimane ha interessato la città di San Giovanni.
“Quasi ogni sera si verificano furti,non solo ad esercizi commerciali ma anche a strutture come la palestra Sinergy, associazione sportiva sangiovannese molto importante per la comunità – dichiara Vichi in una nota – Notiamo che si tratta perlopiù di furti con refurtiva di entità abbastanza modesta , anche se poi i danni alle strutture delle attività ne aggravano non poco le conseguenze per i titolari ,oltre ad infligger loro la dolorosa violazione di effetti personali. Si tratta di atti difficilmente riconducibili a ‘professionisti del crimine’ ma piuttosto espressione di disagio economico e sociale e di emarginazione. Anche San Giovanni negli anni ha subito gli effetti della crisi economico-sociale, aggravata dalla pandemia, dalla riduzione dei servizi pubblici (sociali,sanitari,educativi, riduzione personale in tutti i settori), della prevenzione e attenzione alle situazioni di povertà ed emarginazione. In paese è difficile trovare locali aperti la sera dopo cena e la riduzione di luoghi e occasione di aggregazione e socializzazione lascia spazi liberi a varie forme di degrado ed abbandono, che riguardano anche le fasce giovanili, con manifestazioni di intolleranza e non rispetto di cose e persone”.
“La critica non riguarda esclusivamente l’amministrazione comunale perché è l’intera nazione a subire questo degrado, basta guardare quanto avviene nelle nostre grandi città – precisa Vichi – con il welfare sociale sempre più affossato, il peggioramento dell’accessibilità ai servizi sociali, la caduta del loro finanziamento operato da tutti i governi degli ultimi anni, in ultimo la soppressione del reddito di cittadinanza da parte di quello attuale. La questione quindi non può essere affrontata esclusivamente in termini di sicurezza , chiedendo più pattuglie di polizia e carabinieri o cacciando gli indesiderati. Occorre restituire alla cittadinanza il senso di comunità , di partecipazione e condivisione solidale e di fiducia nelle istituzioni. È necessario che l’amministrazione comunale , insieme ai servizi usl, recuperi attenzione al welfare di comunità con la presa in carico delle persone fragili, in situazioni di disagio economico e sociale, senza fissa dimora ed a rischio di emarginazione ed esclusione, compreso il controllo delle strutture dove alloggiano”.
“Perché a San Giovanni non c’è solo l’ex hotel River, divenuto una struttura fatiscente con problemi di salute e sicurezza pubblica per cui proprio mentre scrivo queste righe la sindaca Valentina Vadi ha firmato l’ordinanza contingibile e urgente di sgombero, ma ci sono state segnalazioni di persone a dormire sia nei fondi privati dei vicoli del centro storico sia nei parcheggi sotterranei vicino alla coop, che in realtà sarebbero solo per i residenti ma essendo tutto aperto comprese le scale laterali ci può entrare chiunque e fare ciò che vuole. Specialmente di notte se non ci sono le luce diventa molto pericoloso andare a prendere la macchina. Spero si risolva il prima possibile e che San Giovanni ritrovi la tranquillità cittadina che merita” conclude il segretario del PRC del Valdarno aretino.