“Si cerca di passare il tempo con una partita a burraco, un film al computer, ogni tanto pure una torta e un bicchiere di spumante. E niente, si aspetta”. È uno stato d’animo di attesa quello che scandisce queste prime giornate di assemblea permanente allo stabilimento Fimer di Terranuova Bracciolini.
Elisabetta Fabbrini è una di quelle persone che vi lavora da più tempo, dal 1997, e racconta così quello che vive insieme ai suoi colleghi all’interno della fabbrica. “Siamo in tanti, basta avere un minuto libero e veniamo qui perché insieme si scarica un po’ di tensione, mentre a casa i pensieri cominciano un po’ a vagare. In questo modo ci sentiamo uniti e anche più forti – racconta Elisabetta – La sensazione è di attesa, aspettiamo che il giudice si pronunci. Minuto per minuto esce un comunicato che puntualmente smentisce il precedente, tutte le volte ci dicono che siamo un passo in avanti e invece ci ritroviamo tre indietro. Siamo qui, si aspetta”.
In quello che, a condizioni normali, sarebbe stato un ponte lungo di relax in concomitanza della festa del 2 giugno, per i dipendenti Fimer sono giorni pieni di tante emozioni forti. “Ci aspettavamo molta più solidarietà da tutta la vallata, in realtà anche dagli ex dipendenti ed ex colleghi che sono stati qui fino a dicembre 2021, però per il momento se n’è visti veramente pochi – prosegue Elisabetta – Ogni famiglia di Terranuova ha una persona che è stata qui dentro, quindi magari anche per un cenno di saluto ce lo aspettavamo. Forse è un po’ presto, vuoi anche il ponte per la festa, magari arriveranno. Diciamo che per ogni festa da Vimercate ci fanno il regalo: prima il 3 maggio e poi quella del primo giugno. Speriamo intanto lunedì di incominciare ad avere delle risposte”.