“Si vivono una serie di emozioni unanimi, che passano dallo sconforto al non riuscire a capire perché a questo punto il CdA, che fa quello che viene detto dagli azionisti, abbia preso una posizione così forte presentando l’istanza di revoca del concordato”. Commenta così Ilaria Paoletti della Fim Cisl l’aria che si respira all’interno dello stabilimento Fimer di Terranuova Bracciolini.
I dipendenti della fabbrica sono al terzo giorno di assemblea permanente, una scelta intrapresa dagli stessi lavoratori che come ribadisce la sindacalista in questo momento hanno solo voglia di chiarezza e tranquillità. “Oltre ad essere senza parole, al rammarico e anche alla violenza subita, la decisione di questa assemblea permanente è stata presa direttamente dai lavoratori: se non c’è chiarezza, trasparenza e in due anni non si è mai riusciti a trovare un investitore adeguato tra i tanti passati, dà ieri l’altro c’è l’assemblea permanente e blocco della produzione. Consapevoli tutti che tutto ciò potrebbe voler dire in quanto se non fatturi più, sei tu che spegni lo stabilimento. L’obiettivo è mettere un punto a questa vertenza, chiudere un capitolo disastroso che va avanti da due anni e mezzo e riaprirne un altro che ci permetta di iniziare a vivere in maniera più serena”.
Se da una parte lavoratori e sindacati stanno facendo quanto in loro potere per far sentire la propria voce, dall’altra si naviga ancora a vista in attesa del pronunciamento del giudice riguardo la richiesta di ritiro della domanda di concordato presentata dalla proprietà oltre che delle possibili azioni che quest’ultima vorrà intraprendere. Nel frattempo si cerca di portare la vertenza dal piano locale e regionale a quello ministeriale. “Noi ora insieme al blocco della produzione stiamo programmando delle iniziative che possano supportare la lotta dei lavoratori. In parallelo a questo, in base anche alle informazioni che stiamo cercando di racimolare in queste ore, faremo il punto con i colleghi delle altre organizzazioni sindacali e con la Regione Toscana. C’è già stata una richiesta unitaria da parte di Fim, Fiom e Uilm nazionali per un tavolo ministeriale che si spera venga convocato a stretto giro – conclude Paoletti – Poi vedremo, visto quanto dichiarato dal CdA settimana scorsa e poi smentito in 24 ore, l’utilità di convocare un altro tavolo con la Regione, probabilmente attenderemo la convocazione diretta dal Ministero oltre che, ovviamente, il pronunciamento del giudice”.