“Fimer S.p.A. comunica che in data odierna è stata costretta a rinunciare alla procedura concorsuale in atto”. Inizia così il comunicato diramato dalla proprietà riguardo la trattativa con Greybull McLaren. L’azienda nella nota motiva come tale decisione sia stata “imposta a causa dell’approccio, dichiaratamente improntato al ‘prendere o lasciare’ da parte del potenziale investitore McLaren Applied – Greybull Capital”.
Secondo Fimer, Greybull McLaren sino all’ultimo hanno cercato di imporre le proprie condizioni “approfittando” dello stato di crisi in cui al momento versa l’azienda. “Tra questi occorre menzionare le garanzie pretese sulla totalità degli asset della Società al fine di erogare la somma di € 10 milioni e la prova dell’effettiva disponibilità bancaria della stessa, tutte pretese chiaramente svantaggiose nei confronti dell’Azienda e dei suoi creditori”.
La proprietà dello stabilimento di Terranuova illustra inoltre come di fatto l’investitore abbia riproposto le stesse condizioni “del tutto inopinatamente e in spregio alle fitte trattative ed interlocuzioni” intercorse fino a questo momento, imponendo come deadline sempre secondo quanto riporta Fimer le 22:59 di questa sera. Condizioni che la proprietà ha ribadito come “non ricevibili, oltre a essere, come si evince dall’elaborazione dell’Attestatore, realisticamente non attestabili”.
Per questi motivi “la trattativa deve dunque malauguratamente considerarsi tramontata, per via dell’ormai acclarata indisponibilità di McLaren Applied – Greybull Capital a venire incontro alle quantomai ragionevoli richieste di Fimer, chiaramente esplicitate nel corso delle interlocuzioni infragiornaliere tra i soggetti in questione”. “La rinuncia al concordato – chiosa Fimer – è quindi l’inevitabile corollario di questo approccio”.
“La società ribadisce che metterà in atto tutto ciò che è nelle sue possibilità per mantenere la continuità delle operazioni, individuando nuove fonti di finanziamento e nuovi partner affidabili per salvaguardare il proprio futuro e quello dei dipendenti” conclude Fimer.