Otto piccoli ambasciatori di pace Saharawi hanno fatto visita questa mattina al Comune di Figline e Incisa Valdarno. I bambini, arrivati dal Sahara Occidentale circa un mese fa, stanno trascorrendo un periodo di vacanza in Toscana grazie al progetto di accoglienza promosso dall’associazione SaharawInsieme. A salutare la delegazione, di cui fa parte anche un gruppo di accompagnatori e volontari, sono state la sindaca e l’assessora alla Cooperazione internazionale, che hanno donato a ognuno dei piccoli ospiti uno zainetto contenente un blocco da disegno e un set di matite.
SaharawInsieme è un’organizzazione no profit con sede a Pontassieve che dal 1987 promuove iniziative di sensibilizzazione sulla causa dei Saharawi, il popolo tradizionalmente residente nel territorio del Sahara Occidentale che dal 1975, in seguito all’occupazione militare da parte del Marocco, aspira alla sovranità nazionale e al completo riconoscimento a livello internazionale.
Una delle attività promosse da SaharawInsieme è appunto quella dei soggiorni estivi per i bambini Saharawi, che possono così trascorrere il periodo più caldo dell’anno lontano dal deserto, conoscere contesti diversi da quello di origine e sottoporsi a controlli sanitari. Il progetto, al quale anche il Comune di Figline e Incisa Valdarno collabora da anni, è stato riattivato dopo le sospensioni del 2020 e 2021 imposte dalla pandemia. Dopo l’incontro in municipio, i piccoli ospiti trascorreranno una giornata di relax e divertimento in piscina presso il Centro culturale storico agricolo Perlamora di Figline.
“Quello dei bambini Saharawi è un messaggio di pace universale che vogliamo accogliere e fare nostro. Oggi più che mai, i racconti di un popolo costretto a subire l’occupazione militare di un esercito straniero e a lottare per la propria autodeterminazione risuonano anche nella nostra Europa che credevamo lontana dalle guerre. Ringraziamo, come Amministrazione, l’associazione SaharawInsieme per l’impegno costante nel tenere vivo il legame di vicinanza e affetto tra la nostra comunità e il popolo Saharawi”, commenta l’assessora alla Cooperazione internazionale.