Una rete per rispondere all’emergenza alimentare. È questa l’iniziativa che l’Amministrazione comunale di Figline e Incisa vuole portare avanti insieme a Banco Alimentare, Caritas, Auser, Prociv e Croce Rossa per rispondere ai bisogni di chi, a causa dell’esaurimento delle risorse, non ha potuto usufruire della misura dei buoni spesa erogati dal Comune nel corso della prima fase di questa emergenza sanitaria.
“È nata proprio con questo spirito – spiega l’assessore alle Politiche sociali, Simone Cellai – una bella rete di collaborazione tra il Comune e queste diverse associazioni, che colgo l’occasione di ringraziare per la loro disponibilità e che sto incontrando periodicamente, per fare il punto della situazione e per continuare a condividere un importante obiettivo: aiutare concretamente chi, a causa dell’emergenza sanitaria in corso, sta vivendo anche un’emergenza economica e alimentare”.
L’idea è partita dal lavoro, da anni in essere anche a Figline e Incisa, di Banco alimentare e Caritas che, grazie al contributo di fornitori toscani e tramite l’organizzazione di raccolte alimentari in vari punti vendita, sono riusciti a immagazzinare diverse scorte, pronte per essere distribuite sul territorio. Ed è proprio per assicurare una distribuzione in linea con i bisogni emersi a Figline e Incisa Valdarno durante il lockdown (e registrati dai Servizi sociali comunali) che è stato necessario fare rete.
“La raccolta delle oltre 600 domande di buoni spesa arrivate – continua l’assessore Cellai – ha permesso infatti ai servizi sociali di venire a conoscenza di nuove situazioni di criticità e, quindi, di utenti che fino ad ora non avevano avuto bisogno di chiedere aiuto. Lo step successivo, quindi, è stato quello di provvedere a dar loro una risposta, a prescindere dall’esaurimento del fondo nazionale a disposizione del Comune. Ed è a questo punto che questa rete sociale è stata fondamentale, perché ha permesso di creare un punto di incontro tra Banco alimentare e Caritas, in possesso di pacchi alimentari, e le Auser di Figline e Incisa, la Prociv e la Croce Rossa, che si sono resi disponibili per la distribuzione avvenuta a domicilio o presso le sedi associative. Li ringrazio, quindi, uno ad uno per lo spirito di collaborazione e di iniziativa perché, senza di loro, non sarebbe stato possibile dare risposta ad un centinaio di famiglie rimaste tagliate fuori dalla misura nazionale”.