Proseguono gli interventi da parte dei carabinieri della compagnia di San Giovanni Valdarno contro le frodi online. La prima operazione ha visto l’impegno del personale dell’Arma di Montevarchi che ha portato a termine un’accurata indagine sull’attivazione fraudolenta di alcuni contratti di energia elettrica. A seguito di numerosi esposti e denunce, i carabinieri montevarchini sono riusciti a risalire all’identità di due soggetti, un uomo e una donna, rivelatisi procacciatori di questo genere di affari disonesti. Entrambi, infatti, hanno svolto in maniera fraudolenta la professione attivando, rispettivamente in danno di una società e di una persona fisica, dei contratti di fornitura di energia elettrica per inesistenti utenze disseminate in tutta la provincia di Arezzo: dal Valdarno al Casentino, passando dalla Val Tiberina alla Valdichiana.
Un danno che nel complessivo, per il solo periodo 2018-2019, è stato quantificato in alcune migliaia di euro. Per questo motivo i due sono stati denunciati per truffa e sostituzione di persona; inoltre, in un caso di perfezionamento di un contratto, uno dei due agenti ha utilizzato anche una carta d’identità contraffatta, ragione per cui gli è stato contestato anche il reato di fabbricazione di documenti falsi.
Il secondo episodio ha visto entrare in azione i carabinieri della stazione di Cavriglia, messi in allarme da una signora sessantenne. La donna consultando l’estratto conto della propria carta di credito aveva ravvisato alcune spese tutte effettuate online, ma non da lei, per un ammontare di quasi 2mila euro: soprattutto ticket online per cene in ristoranti lussuosi, per soggiorni in centri benessere e acquisti di articoli di elettronica. La signora aveva quindi maturato l’idea che qualcuno le avesse sottratto i dati della propria carta, da qui la decisione di rivolgersi ai militari dell’Arma.
Come prima cosa i carabinieri hanno spiegato alla malcapitata come bloccare la carta, così da impedire ulteriori acquisti e conseguenze, dopodiché hanno effettuato un’accurata indagine bancaria con la quale hanno ricostruito il flusso del denaro fino a identificare la persona che stava utilizzando la tessera in maniera impropria: una donna di origine campana con diversi precedenti penali alle spalle. Proprio nelle ultime settimane la pregiudicata era stata destinataria di un’ordinanza cautelare per reati dello stesso tenore, finendo in detenzione nel carcere di Pozzuoli.