Sono tornate in piazza Ficino le celebrazioni del 2 giugno, la Festa della Repubblica. Un appuntamento che, a causa delle restrizioni dettate dalla pandemia, mancava ormai dal 2019. Festeggiamenti dunque di nuovo in presenza, con una grande partecipazione da parte del pubblico allo spettacolo organizzato dall’ufficio di presidenza del Comune di Figline e Incisa Valdarno nel centro della città.
La serata di ieri sera si è aperta con i saluti istituzionali del sindaco Giulia Mugnai, del presidente del consiglio comunale di Figline Incisa Federico Cecoro e del vicepresidente del consiglio superiore della Magistratura, il figlinese David Ermini. Sul palco, la Filarmonica di Loro Ciuffenna diretta dal Maestro Orio Odori che, al clarinetto, si è esibito anche come membro dell’Harmonia ensemble, insieme a Damiano Puliti al violoncello e Alessandra Garosi al pianoforte. Con loro, il Coro del Teatro Garibaldi diretto dal maestro Alessandro Papini e il mezzosoprano Eva Mabellini per un programma di musica classica, lirica e contemporanea che ha preceduto i fuochi d’artificio della Pirotecnica Soldi.
“Tornare a festeggiare in piazza significa ritrovare il senso pieno della Festa della Repubblica, uno dei momenti civili più solenni, che ci unisce, come cittadini e come comunità, nel nome dei valori della Costituzione italiana. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel suo discorso del 2 giugno di un anno fa, disse: “questo è tempo di costruire il futuro”. Ritrovarsi in piazza potrà davvero segnare un nuovo inizio anche per la nostra collettività, con l’auspicio che la fase dell’emergenza lasci il passo a una stagione di condivisione, senso di appartenenza e diritti, secondo il dettato sempre attuale della nostra Carta costituzionale”, ha detto il presidente del consiglio comunale Cecoro.
“È una forte emozione ritrovarsi in questa piazza dopo due anni e mezzo così difficili. Significa rivedersi, riabbracciarsi, riscoprire i sorrisi e le espressioni del volto – le parole del sindaco Mugnai – Ma significa anche qualcosa di più. Dopo un periodo buio di paure e disorientamento, essere qui oggi vuol dire ritrovarsi uniti nella Repubblica e nei valori della Costituzione, il testo in cui continuiamo a trovare le parole di cui abbiamo bisogno. La nostra Costituzione è così potente perché rappresenta, ancora oggi, una promessa di futuro. È su quelle parole, su quei valori, sui diritti del lavoro, dell’istruzione, dei diritti sociali che dovremo costruire il nostro impegno per il futuro”.
(Foto: Circolo Fotografico Arno)