Ancora una mattinata di ‘passione’ per i pendolari valdarnesi, stavolta a bordo del treno 4070 delle 8.09 che da Figline (partito da Foligno) conduce alla stazione di Santa Maria Novella a Firenze. Il convoglio, come riportano le testimonianze di numerosi utenti sul gruppo social dei pendolari della linea Direttissima, ha accumulato diversi minuti di ritardo – oltre 40 minuti – rimanendo fermo sui binari.
Il motivo? Ancora da chiarire, in quanto a bordo è stato spiegato ai pendolari che il treno sarebbe dovuto rientrare alla stazione di Figline per un guasto occorso a un altro mezzo, mentre sull’app di Trenitalia è stato invece spiegato che il viaggio sarebbe stato dirottato sulla linea tradizionale “a seguito della congestione della circolazione”. Spiegazioni discordanti e non esaustive che hanno suscitato la rabbia degli utenti, come riporta anche il Movimento Consumatori Arezzo che commenta così il disagio subito da lavoratori e studenti questa mattina.
“Ancora una volta dobbiamo denunciare le condizioni di un servizio di trasporto pubblico regionale e locale scandalose, forse addirittura da paese in totale regresso – scrive il Movimento Consumatori Arezzo – Il treno 4070 delle 8.09 con partenza da Figline Valdarno, diretto a Firenze S.M.N, risulta essere bloccato lungo la linea ferroviaria senza motivazioni precise e concordanti. Infatti, gli annunci dati a bordo treno sono diversi rispetto a quelli riportati sul sito di Trenitalia”.
“Informeremo il Ministro dei Trasporti e l’Autorità di Regolazione dei Trasporti affinché insieme prendano le opportune decisioni. La Regione Toscana ad oggi non ci sta dando nessuna prova di aver recepito il problema né tanto meno di cercare soluzioni per garantire il diritto alla mobilità. La situazione è davvero grave e ha dell’incredibile, coloro che hanno il potere in materia non agiscono, ci chiediamo quindi perché non dimettersi se non si riesce a fare il proprio lavoro? Il Consiglio Regionale della Toscana si mobiliti affinché la Giunta Regionale risolva detti problemi, altrimenti tutti i componenti del parlamentino regionale saranno complici”.
“Davvero il Presidente Eugenio Giani e l’assessore Stefano Baccelli non hanno nulla da dire? Alle parole dovrebbero quantomeno seguire i fatti. Ad oggi i fatti ci dimostrano che, dalle varie riunioni susseguitesi, nulla è cambiato. In un contratto la parte che non adempie ai propri compiti non dovrebbe andare esente da responsabilità, quindi qual è l’intenzione della Regione?” conclude il Movimento Consumatori Arezzo.