“Stanchi di promesse non mantenute”. È questa la motivazione che ha spinto il Movimento Consumatori Arezzo a dichiararsi pronto a intraprendere le vie legali per ottenere chiarezza (e soluzioni) alle continue criticità riscontrate dai pendolari valdarnesi che ogni giorno prendono il treno lungo la tratta Firenze-Arezzo.
In una nota Armando Mansueto, presidente del Movimento Consumatori Arezzo, ripercorre come il 26 marzo scorso si sarebbe dovuto tenere il tavolo tra Regione Toscana, Trenitalia e Rfi, appuntamento però rinviato a dopo Pasqua. “Quale sarebbe la motivazione che non ha consentito lo svolgimento della riunione? – chiede Mansueto – Ci teniamo a ricordare alla Regione Toscana che i continui disservizi e disagi che sono costretti a subire i pendolari del Valdarno e della linea aretina non si risolvono da soli. Dobbiamo forse pensare che non è una priorità della Regione Toscana il diritto alla mobilità?”.
“Lo scorso 19 marzo come Movimento Consumatori Toscana APS, assieme al Comitato Pendolari Valdarno Direttissima, siamo stati auditi presso la IV Commissione in Consiglio Regionale – prosegue il presidente dell’associazione – Da tale incontro speravamo iniziare finalmente un percorso che potesse portare alla risoluzione definitiva dei problemi che affliggono da anni i pendolari. Ci preme ricordare che la Regione Toscana è il titolare del servizio di trasporto pubblico ferroviario di interesse regionale e locale, nonché parte contrattuale del contratto di servizio stipulato con Trenitalia. Forse per il Presidente Eugenio Giani sono più importanti gli eventi dove è previsto il buffet piuttosto che il sacrosanto diritto dei pendolari ad avere un servizio pubblico efficiente? Siamo pronti ad intraprendere vie legali – conclude Mansueto – la disponibilità deve essere reciproca, evidentemente alla Regione non interessa questo problema”.